La qualità del riso minacciata da sementi non certitificate

La qualità del riso minacciata da sementi non certitificate

Il riso è minacciato dalle sementi non certificate. A lanciare l’allarme è biloni, coordinatore del gruppo riso di Assosementi, durante la giornata dedicata alla sperimentazione agronomica e all’attività sementiera (Rice Seed Day) che si è svolta al Centro Ricerche dell’Ente Nazionale Risi a Castello d’Agogna (Pavia). Il ricorso al seme non certicicato ormai raggiunge la percentuale del 30%. «Alcontrario l’impiego di semente certificata – ha precisato Biloni – è il mezzo imprescindibile per assicurare ai nostri racolti tutti i requisiti di purezza, tracciabilità, qualità, assenza di malattie e difetti. Requisiti, questi, per poter competere con successol sul mercato globale. Chiediamo agli organi di controllo di continuare la loro azione di vigilanza e alle figure istituzionali di supportare il settore in quwsta fase di crisi». Bloni ha ricordato che non solo le attuali norme non consentono lo scambio di sementi e la compravendita, ma che anche l’impiego disementi non certificate agevola la diffusiomne del pericoloso nematoe del riso, classificato come organismo da quarantena e vero flagello delle nostre risaie, un parassita che rappresenta il 21% di tutte le infestanti.

Da un’analisi dei dati Ente Risi emerge che il panorama varietale impiegato in Italia nel 2015 è costituito pe il 34% da varietà che hanno meno di 5 anni e che tale percentuale sale al 49% pe le varietà con meno di 10 anni e al 61% per quelle con meno di 15.

 

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