A Stresa la grande musica costruisce un bosco per celebrare Abbado

di Gianfranco Quaglia

Richiami sensoriali, suggestioni ambientali e natura al centro. E’ il “leitmotiv” di Stresa Festival, la rassegna musicale internazionale che ogni anno si svolge sul Lago Maggiore dintorni da luglio a settembre. L’edizione n. 63 sarà caratterizzata da un arcipelago musicale fatto di tante isole, questo lo slogan, e nel mezzo un bosco vero intitolato a Claudio Abbado, alla cui memoria nel decennale della scomparsa il festival è quest’anno dedicato. Non è una casualità: nelle corde degli organizzatori c’è infatti l’intenzione di ricordare l’impegno del grande direttore d’orchestra per la tutela dell’ambiente. E ogni biglietto pagato dagli spettatori contribuirà alla creazione del Bosco Claudio Abbado, che sorgerà nel Parco Campo dei Fiori.

Questa “joint venture” tra natura e musica è sottolineata dal direttore artistico di Stresa Festival, Marco Brunello: “Abbado ha sempre conciliato la figura di artista a quella di uomo socialmente impegnato e una delle strade da lui indicate, e che noi vogliamo percorrere, entra nel mondo della natura, nel rispetto del pianeta, del convincimento che anche la musica può e deve fare la sua parte”.

Il via a luglio con due forti personalità: Egberto Gismonti e Ludovico Einaudi. E molti altri appuntamenti saranno contrassegnati dal rapporto con l’ambiente, come i concerti nel Bosco Sonoro a Gignese. Il 17 agosto concerto de “Il Giardino armonico”, ensemble di musica barocca diretto da Giovanni Antonini. Da citare anche l’esibizione del violoncellista Giovanni Sollima che martedì 3 settembre a Villa Bryber di Lesa si cimenterà con la “barcassa”, insolito strumento musicale costruito su una barca (la nassarola) dotata di una tavola armonica di tre corde lunghe sei metri.

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