Arturo Marescalchi padre del giornalismo agroalimentare

di Gianfranco Quaglia

Arturo Marescalchi. Nome e cognome evocano figure nobiliari, oppure ambasciatori, cantanti lirici o attori. Invece Arturo Marescalchi, nato a Baricella (BO) il 30 ottobre 1869, era un politico, enologo e docente. Ma nel 150° della nasciata lo vogliamo ricordare soprattutto per la sua attività di giornalista agroalimentare. Anzi, si può senza dubbio definire il fondatore e primo vero divulgatore del giornalismo agricolo italiano. A lui si deve la nascita dell’Associazione Enotecnici Italiani (oggi Assoenologi) e del periodico L’Enotecnico, testata ora nota nel settore sotto la testata L’Enologo. Quattro volte eletto deputato, poi senatore, fu anche sottosegretario all’Agricoltura.

Una vita dedicata agli studi agrari, in particolare al’enologia. Fu autore dell’Enciclopedia agraria, La storia della vite e del vino, L’agricoltura italiana e l’autarchia, Il volto agricolo d’Italia.

Casale Monferrato ha celebrato questa figura prestigiosa con un convegno dal titolo “Giornalismo e Agricoltura”, organizzato dal Comitato Casale Capitale della Doc, presieduto da Andrea Desana. Interventi dello stesso presidente, di Brigitte Hutter e Giorgio Milani, Maurizio Gily, Giancarlo Montaldo. Un’occasione non solo celebrativa, ma un confronto sull’importanza e la necessità della divulgazione scientifica e di un giornalismo corretto in questa nostra società condizionata da una comunicazione approssimativa e spesso fai da te, scandita dagli slogan sui social e dall’influenza che ha sempre di più la rete sul sapere di ciascuno di noi. 

 

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