Progetto Bruma, brusone sotto controllo per due mesi

Progetto Bruma, brusone sotto controllo per due mesi

Quasi due mesi di monitoraggio costante, giornaliero, affidato a “sentinelle” tecnologiche, centraline captaspore posizionate nelle risaie del Vercellese e del Novarese. Il progetto Bruma un’altra volta ha contribuito ad aiutare i risicoltori nel controllo e nell’insorgenza di un attacco fungino, il cosiddetto “brusone”, che insidia le pianticelle necrotizzandole e riducendone lo sviluppo sino a compromettere la produzione. Dopo le restrizioni imposte dall’Ue all’utilizzo di antagonisti chimici specifici, il controllo e la previsione dell’insorgenza attraverso la diffusione delle spore nell’aria diventano essenziali. Consentono all’agricoltore di intervenire in modo mirato con altri antagonisti, limitando lo spreco e salvaguardando l’ambiente.

Questo il senso del progetto Bruma, che sfrutta un modello matematico, incrociando la diffusione delle spore con le condizioni meteo. Le informazioni vengono poi veicolate a punti di riferimento concordati e direttamente ai risicoltori stessi, mediante messaggi sul cellulare. Appresa in tempo reale (due volte la settimana) la valutazione del rischio, l’agricoltore sa se e quando intervenire sul campo.

Giulia Baldrighi, presidente di Fan (Fondazione agraria novarese) che ha promosso il progetto assieme ad altri enti, è soddisfatta dell’inziativa 2017: “Credo che sia stata utile anche questa volta e ha dimostrato come la tecnologia, il coordinamento e la collaborazione, possano insieme contribuire a migliorare lo stato di salute del riso e l’ambiente. L’apporto degli enti che hanno collaborato sostenendo il progetto anche dal punto di vista economico è stato determinante. Visti i risultati, mi auguro che il progetto possa essere replicato anche nel 2018”.

Con Fan hanno promosso il Bruma la Regione Piemonte, che ha messo a disposizione un suo contributo, la Fondazione Banca Popolare di Novara, l’Ente Nazionale Risi, il Dipartimento Scienza della terra e dell’ambiente dell’Unviersità di Pavia, le Province di Vercelli e Novara.

Qeusti i risultati dell’ultimo bollettino, diramato il 10 agosto:

Rischio

Trino Vercellese 2, Olcenengo 2, San Giacomo 1, Cameriano 1, Nibbia 1, Terdobbiate 2.

Significato della segnalazione:

Rischio 0 – basso: condizioni scarsamente favorevoli all’insorgenza del brusone;

Rischio 1 – medio/basso: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone solo in presenza di un fattore predisponente (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);

Rischio 2 – medio/alto: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone in presenza di più fattori predisponenti (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);

Rischio 3 – alto: condizioni estremamente favorevoli all’insorgenza del brusone.

captaspore

You must be logged in to post a comment Login