Memoria&Futuro: Mario Barbero, l’imperatore del Barbaresco

Memoria&Futuro: Mario Barbero, l’imperatore del Barbaresco

di Salvatore Vullo

Nel 2007, 41.a edizione del Vinitaly di Verona, la Regione Piemonte, con l’allora assessore all’agricoltura Mino Taricco, designa Mario Barbero per la Gran Medaglia Cangrande: il prestigioso riconoscimento assegnato nelle edizioni del Vinitaly dall’Ente Fiere di Verona ai benemeriti della vitivinicoltura segnalati dalle Regioni.

Mario Barbero nasce a Barbaresco (CN) il 9 maggio del 1926. Vive a Treiso (CN) in cui è sindaco per 10 anni, dal 1962 al 1972 e consigliere comunale fino al 1977. In quegli anni di grande impegno come amministratore pubblico, si rende conto dell’importanza del settore vitivinicolo e delle sue potenzialità per lo sviluppo economico e sociale di Treiso, terra di elezione di grandi vini, come il Barbaresco, il Barbera e il Dolcetto. Ecco quindi la scelta di campo che lo vede ideatore, promotore e socio fondatore della Cooperativa Cantina Vignaioli Elvio Pertinace di Treiso, costituita nel maggio del 1973, che ha sede in località Pertinace, della quale assume fin dall’inizio la carica di Presidente, fino al 1981, e di direttore fino al 1994. In quel periodo la Cantina Vignaioli si afferma sul mercato interno e internazionale per la professionalità dei propri associati e per la qualità dei vini. Un trend positivo che la cooperativa manterrà negli anni seguenti grazie anche al buon operato degli amministratori successivi e del direttore, attualmente in carica, Cesare Barbero (figlio di Mario). Un legame forte con il territorio che la costituenda cooperativa dimostra già con la scelta emblematica del nome, ovvero un omaggio al personaggio storico Publio Elvio Pertinace, che nacque in questo territorio nel 126 D. C., grande condottiero, senatore autorevole, uomo onesto e capace che nel 193 D.C. venne eletto imperatore di Roma, anche se durò poco, poiché venne assassinato 87 giorni dopo il suo insediamento.

Nel 1980, i soci della Cantina Vignaioli danno vita ad un’iniziativa complementare, allargando l’operazione in tutta l’area di produzione del Barbaresco, e nasce la cooperativa Distilleria del Barbaresco che produce grappe di grande prestigio ottenute dalla distillazione esclusiva delle vinacce. Mario Barbero ne diventa Presidente.

Le sue capacità e l’impegno in campo vitivinicolo vengono anche esplicate negli organismi professionali e associativi: dal 1976 al 1979, Barbero è Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco e Vini d’Alba e consigliere negli anni successivi. Nel 1987 è nominato vice Presidente dell’Associazione Piemonte Asprovit fino alla fusione con l’Associazione Viticoltori Piemonte, che dà vita alla nuova “Vignaioli Piemontesi” della quale Barbero è vice Presidente fino al 2003. Barbero è stato anche uno dei fondatori e amministratore della Enoteca Regionale del Barbaresco.

piemonteMino Taricco, aveva così motivato la scelta di Mario Barbero: Il conferimento della Gran Medaglia Cangrande a Mario Barbero è un meritato riconoscimento a un protagonista della vita e della storia vitivinicola piemontese, ma è anche, simbolicamente, un riconoscimento al mondo della cooperazione vitivinicola di cui Barbero è stato, e continua ad essere, personaggio emblematico; quella della cooperazione vitivinicola rappresenta una forte realtà economica, sociale e storica del Piemonte, che ha contribuito fortemente alla sopravvivenza della vitivinicoltura negli anni difficili, difendendo il reddito e il potere contrattuale dei produttori, e che oggi è anche espressione di aziende e strutture all’avanguardia e protagoniste del rinascimento del vino piemontese”.

Mario Barbero è morto recentemente: il 23 Dicembre 2017, all’età di 91 anni, nella sua Treiso che nei mesi scorsi lo aveva festeggiato con una simpatica cerimonia in cui il sindaco Lorenzo Meinardi gli aveva consegnato una pergamena.

Addio, Mario Barbero, imperatore del Barbaresco.

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