Il Vermouth di Torino è diventato una istituzione con la Igp

Il Vermouth di Torino è diventato una istituzione con la Igp

Il Vermouth non è più soltanto la classica, storica bevanda torinese. E’ diventata un simbolo riconosciuto con tutti i crismi dell’ufficialità. Testimone di tre secoli di storia e cultura del bere, come dice lo slogan dell’Istituto del Vermouth di Torino, presentato nelle sale del Museo nazionale del Risorgimento. Sede più consona e appropriata non si poteva trovare per rievocare il passato di una bevanda che ha accompagnato nei suoi passi la nascente Unità d’Italia attraverso i suoi protagonisti, da Cavour a Vittorio Emanuele a D’Azeglio e Crispi. Il Vermouth di quellèepoca era il corroborante dei dibattiti e l’alleggerimento delle tensioni nei momenti più tesi al Parlamento Subalpino. L’Istituto è rappresentato da 15 aziende produttrici, alcuni sono marchi mondiali e noti come Carpano, Martini e Gancia; altri sono meno famosi, ma hanno conservato nei secoli l’impronta dell’artiginalità e del fatto in casa. Nel frattempo la bevanda ha anche ottenuto il ricnoscimnento di denominazione Igp, l’indicazione geografica proteta, comndecreto emanato dal Ministero delle Politiche Agricole: “Il Vermouth diTorino è il vino aromatizzato ottenuto in Piemonte a partire da uno o più prodotti vitivinicoli italiani, aggiuinto dialcol, aromatrizzato prioritariamente da Artemisuia unitamente ad altre erbe, spezie”.

Alla presentazione dell’iniziativa è intervenuto Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, che con l’assessorato ha guidato il percorso insieme con le associazioni di categoria: “E’ il completamento di leggi europee che riconoscevano dal 1991 la denominazione di “Torino”: in mancanza di un apposito regolamento attuativo sulla produzione, c’era il rischio di vedere decadere la protezione. In attesa della trasformazione in legge europea, funzionari da Bruxelles hanno fatto sapere che questa legge con la sua documentazione è tra le migliori mai viste sinora. Tengo inoltre a sottolineare l’utilizzo del vino italiano e soprattutto delle Doc e Docg del Piemonte nella versione ‘Riserva’. Senza dimenticare l’artemisia piemontese che, insieme alle altre essenze, rimarca il territorio quale elemento qualificante del Vermouth di Torino”.

Presidente dell’Istituto è Roberto Bava: “Questo rksultato dimostra come sia possibile unbire gli intenti di attori così diversi per dimensione, storia, caratteristiche aziendali al fine di conseguire obiettivi comuni”.

Vermouth

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