Con la biologia molecolare il brusone del riso può essere sconfitto

Con la biologia molecolare il brusone del riso può essere sconfitto

Il brusone (o Pyricularia grisea), il patogeno che insida le pianticelle di riso riducendo la produzione in campo, può essere debellato anche attraverso varietà resistenti a questo fungo. Al Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Naziborgoonale Risi di Castello d’Agogna(Pavia) il laboratorio di biologia molecolare supporta l’attività di selezione di risi resistenti al brusone. Non solo: individua le contaminazioni transgeniche. In altre parole: la biologia molecolare può aiutare il risicoltore e tutelare il consumatore: il laboratorio di biologia molecolare creato nel 2006 ha l’obiettivo di effettuare la Selezione Assistita con i marcatori Molecolari (SAM) che serve a supportare i programmi di breeding tradizionale, ma anche di rilevare eventuali contaminazioni da OGM attraverso analisi molecolari mirate.

Ne parla la dottoressa Lætitia Borgo, responsabile del laboratorio: “Una delle attività principali è finalizzata alla costituzione di varietà di riso resistenti al patogeno fungino Pyricularia grisea, di varietà aromatiche e di varietà con un determinato contenuto in amilosio. Inoltre, il laboratorio lavora per rintracciare eventuali presenze di OGM, sia su campioni consegnati da clienti esterni che sulle proprie sementi, di cui garantisce la purezza da semi geneticamente modificati. Nel riso, le malattie fungine più frequenti sono l’elmintosporiosi, la fusariosi, il marciume del colletto e dello stelo, il falso carbone ed il brusone. L’Ente – spiega la ricercatrice – ha deciso di focalizzare l’attenzione, mediante la SAM, sulla costituzione di varietà resistenti al brusone, in quanto la malattia causata dall’agente patogeno Pyricularia grisea induce elevate perdite di produzione. Sono stati messi a punto protocolli per rilevare la presenza dei geni di resistenza Pi-ta, Pi-b, Pi-z e Pi-kh con la finalità di effettuare Selezione Assistita con i marcatori Molecolari (SAM)“. Questo consente di definire programmi di breeding mirati, finalizzati alla costituzione di varietà che possiedono uno o più geni di resistenza a Pyricularia grisea (gene pyramiding)”.

Continua la ricercatrice: “In effetti, l’inserimento, mediante incroci, di uno o più geni Pi (gene pyramiding) consente l’ottenimento di varietà con resistenza ad ampio spettro al patogeno, evitando i trattamenti fungicidi. La Selezione Assistita con i marcatori Molecolari ha permesso ad Ente Nazionale Risi di costituire le varietà Libero nel 2006, CL26 e CL71 nel 2011, CL12, CL46 e CL80 nel 2012, CL15 nel 2015, CL28 e CL33 nel 2017 che possiedono il gene di resistenza Pi-kh e la varietà CL31 nel 2016 che possiede i geni di resistenza Pi-kh e Pi-ta“.brusone

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