Come bruciare ogni giorno novanta campi da calcio

di Gianfranco Quaglia

Ogni giorno in Italia 55 ettari di suolo vengono cementificati. Come dire: l’equivalente di 90 campi da calcio. Ai vertici di questa classifica di “mangiaterra” c’è il Veneto, ma anche il Piemonte non scherza. Nella regione subalpina – sottolinea Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – nel 2019 si sono persi 222 ettari. – Per rendere l’idea significa che in un anno abbiamo consumato 311 campi da calcio, considerando che un terreno di gioco ha una superficie di 7.140 metri quadrati”. 

 Tutto ciò pone un problema drammatico: una micidiale combinazione tra cambiamento climatico e sottrazione della terra destinata all’agricoltura. In altre parole: la desertificazione. Quali le cause del fenomeno? Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura: “Edificazioni civili, opere pubbliche, nuovi insediamenti produttivi. In trent’anni abbiamo eliminato il 20 per cento della superficie agricola utilizzata per l’espansione delle città e delle infrastrutture”. Dopo il Veneto le regioni meno virtuose sono Lombardia, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna. La Valle d’Aosta, invece, ha un consumo suolo quasi pari allo zero. 

Le conseguenze non sono soltanto estetiche o paesaggistiche. Se si riduce la superficie destinata all’agricoltura diminuisce anche la possibilità di produrre cibo, proprio mentre la popolazione mondiale aumenta e richiede sempre più derrate alimentari. Negli ultimi sette anni la perdita in termini di produzione agricola raggiunge i 3.700.000 quintali, con un danno economico di 7 miliardi.  

 

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