Avvisi ai naviganti: blindare il budget Ue per la futura Pac

Avvisi ai naviganti: blindare il budget Ue per la futura Pac

di Paolo Guttardi

Salvare il budget UE

Cominciano le discussioni ad alto livello (se ne parlerà al prossimo Consiglio agricolo del 9 ottobre) attorno ai tavoli di Bruxelles per la futura Pac (Politica agricola comunitaria). In prima battuta occorrerà “blindare” il budget, ovvero la dotazione finanziaria UE per l’agricoltura, da suddividere poi tra tutti gli Stati membri. La partita è importante. L’agricoltura europea non può fare a meno della pac, in una fase di estrema volatilità dei prezzi di mercato e competizione sempre più aperta sul fronte mondiale. L’orientamento è quindi quello di destinare risorse e regole per la gestione delle crisi di mercato e alla lotta al cambiamento climatico, fattori che stanno modificando la geografia produttiva

Tempo di rinnovo dei contratti agrari

Per ora hanno iniziato, almeno nelle province di Vercelli e di Novara, le ASL e gli Enti ecclesiastici proprietari dei terreni a smuovere le acque per il rinnovo dei contratti di affitto. Partendo da una posizione di forza, in virtù di un eccesso della domanda di fronte alla scarsità dell’offerta. Le Organizzazioni agricole lanciano l’allarme: il timore è che da queste trattative e/o bandi di gara vengano fuori canoni di affitto e clausole capestro insostenibili almeno nel medio periodo e questi contratti vengano poi assunti come riferimento per tutti gli altri contratti “privati”. Da qui l’invito alle parti ad una pausa di riflessione onde evitare il determinarsi di una situazione che metterebbe in crisi tutto il sistema agricolo, peraltro in un momento in cui i prezzi del riso sono ai minimi storici. E poi con che credibilità andiamo a bussare a Bruxelles per la clausola di salvaguardia ?

Data limite per il sovescio, troppo stretta

Secondo le disposizioni della Regione Piemonte, la semina delle colture autunno-vernine da sovescio, nell’ambito delle Misure agroambientali del PSR deve avvenire entro il 15 ottobre 2017. Una data che ha sollevato le proteste dei risicoltori, impegnati nella raccolta del riso, che, a dispetto delle apparenze, non è assolutamente precoce. Per le aziende aderenti alle Misure 10.1.1, 10.1.2 e 10.1.3 del PSR “pagamenti per impegni agro-climatici-ambientali” risulta particolarmente complicato adempiere nei termini previsti a questo impegno accessorio della coltivazione di una “cover crop” sui terreni a premio per le difficoltà legate alla adeguata preparazione dei letti di semina. Da qui la richiesta di una proroga, considerato che l’anno scorso il termine era il 15 novembre, e che la vicina Lombardia ha già definito tale termine nella data del 25 ottobre 2017.

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