Sfida sotto le torri per il miglior risotto

Sfida sotto le torri per il miglior risotto

di Enrico Villa

barasolo
Marco Barasolo, uno dei promotori di CasaVerdi

Sfida a Vercelli, sotto le torri della basilica di Sant’Andrea di sei coppie, per il risotto migliore. Sarà dal 29 maggio al 2 giugno, durante “La fattoria in città” rassegna inventata anni fa per avvicinare grandi e bambini alla campagna di cui, forse, nelle vie e nei quartieri cittadini si è persa la traccia. Nella edizione 2014 dell’evento, allestito per cinque giorni nell’area che circonda la basilica romanica vercellese, sembra l’unica concessione “dal vivo” accordata ai piatti della tradizione in gara. In realtà l’Ascom, presieduta da Antonio Bisceglia, diretta da Nando Lombardi e con i servizi di comunicazione che fanno capo a Felix Lombardi fu promotrice della “Fattoria in città” anni fa con finalità  assai ambiziose: intrecciare l’agroalimentare, fondamentale per Vercelli e il Piemonte Orientale, con gli altri comparti economici nella cornice colorata degli abitanti del territorio e dei loro figli.

Un progresso decisivo su questa strada, che porta ben oltre l’enogastronomia da rotocalco, è stato fatto il 1 dicembre 2012 quando è stata inaugurata “Casa Verdi”, creatura dell’Ascom e di Formater associazione per la formazione professionale istituita nel 1994 dalle associazioni commercianti di Vercelli e di Alessandria con dipendenze operative anche a Biella e a Borgosesia. Spiega Antonio Bisceglia: “Abbiamo fatto investimenti coraggiosi e, in Italia, con Formater e “CasaVerdi” siamo diventati un fiore all’occhiello di Confcommercio”. E Camillo Bordonaro, ai vertici della struttura di “CasaVerdi” integra così: “Fin dall’inizio abbiamo cercato di dare una risposta alle necessità del nostro tessuto sociale”.

“CasaVerdi, nel cuore della città, prende nome da un vecchio teatro, il politeama Verdi, che non c’è più. Al suo posto una grande galleria che, ovviamente in piccolo, ricorda il fauburg parigino, e la sede a più piani di una delle più complete associazioni commercianti del Piemonte. Due anni fa lo chef Alessandro Borghese, conduttore televisivo e scrittore, all’inaugurazione diede un tocco di mondanità a “CasaVerdi” della quale, a livello direttivo, si occupano con Formater Andrea e Marco Barasolo. Poi lavoro e iniziative, appunto al di là della cucina da rotocalco, con questi obbiettivi: corsi di aggiornamento e per chi cerca lavoro, corsi per minori con obbligo scolastico e per disabili, corsi per bambini e stages per adulti con la passione per i fornelli. Il tutto con un denominatore comune: la maestria, conseguita con la guida di esperti, per fare del cibo e dei vini conquiste di eccellenza. Alla base l’agroalimentare, non soltanto rappresentato dal riso però. “La domanda e l’offerta di alimenti – puntualizza Marco Barasolo – è ampia, per cui copriamo un ampio ventaglio: aperitivi, cucina, toscana, pasta, tradizione e innovazione, il cioccolato e le sue forme, la carne e il pesce, le presentazioni con intagli e decorazioni”.

I numeri sono convincenti. In 43 edizioni dei corsi di “CasaVerdi” la partecipazione è stata di circa 700 persone, più tutti quelli che hanno frequentato i diversi corsi professionali. Anche i bambini, secondo la pedagogia di Maria Montessori e gli indirizzi pedagogici moderni, sono stati molto interessati: circa 200 in sette mesi e in 11 edizioni di tre ore ciascuna. Concorrenza con le scuole alberghiere? “No – esclude Marco Barasolo – siamo diversi sia per cultura dei cibi e per finalità sociale ed economica”. Un fatto, comunque, sembra chiaro: il desiderio di impadronirsi professionalmente dei segreti dell’alimentazione, anche provato dai circa 400 istituti alberghieri italiani con la richiesta – dati ministeriali – di 15.000 giovani ogni anno  da parte della ristorazione e del turismo del nostro paese.

 

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