Regione e agricoltura, un grande avvenire dietro le spalle

Regione e agricoltura, un grande avvenire dietro le spalle

di Salvatore Vullo

Raccontiamo la seconda puntata della breve cronistoria della Regione Piemonte e del suo assessorato piemonteall’agricoltura, per conoscere più da vicino l’evoluzione dell’agricoltura della terra subalpina e le interazione che in tutti questi si sono sviluppate tra il mondo dei campi e le istituzioni. Con le elezioni del 1995, anche per le Regioni inizia la Seconda Repubblica. Come era capitata, a sorpresa, la vittoria del Centrodestra guidato da Berlusconi, nelle elezioni politiche del 1994, nelle regionali del 1995, anche in Piemonte vince l’alleanza di Centrodestra: presidente della Regione viene eletto Enzo Ghigo (Forza Italia), assessore all’agricoltura il vercellese Giovanni Bodo. In questa legislatura, si avviano gli interventi per la ricostruzione dopo i disastri dell’alluvione del novembre 1994 (evento che era saltato nelle citazioni della prima puntata), si prosegue l’attività del reg. CE 2078/92 sull’agricoltura Ecocompatibile, si da attuazione alla L.R. 95 del 1995 sullo sviluppo Agroindustriale, e all’obiettivo 5B del Docup. Nel 1996 esplodono i casi del morbo “Mucca Pazza”, che fa crollare il consumo di carni bovine; si varano nuove leggi: la L.R. 13 del 1999 sull’agricoltura biologica, la L.R. 17 del 1999 sul trasferimento di funzioni agli enti subregionali, la L.R. 20 del 1999 sui Distretti del Vino , inizia la fase propedeutica al primo Programma di Sviluppo rurale del Piemonte (2000-2007). In questi anni si innova e sviluppa l’attività di promozione e valorizzazione, infatti, nascono, in collaborazione con Slow Food, due grandi manifestazioni: il Salone del Gusto di Torino (1996) e Cheese di Bra (1997).

Le elezioni del 2000 riconfermano la giunta di Centrodestra, guidata dal presidente Enzo Ghigo; assessore all’agricoltura è nominato Deodato Scanderebech (Forza Italia), sostituito un anno dopo da Ugo Cavallera (Forza Italia). Di rilievo: l’avvio del Programma di sviluppo rurale 2000-2007, il piano dei Distretti del Vino e la nascita della Enoteca del Piemonte; il lavoro di censimento e riconoscimento dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte, la L.R. 29/2002 sull’IMA (Istituto Marketing Agroalimentare) del Piemonte, la L.R. 26/2003 sulla Istituzione dei Distretti rurali e agroalimentari di qualità, una intensa attività di promozione, tra cui, nel 2004, a Lingotto fiere di Torino, una grande manifestazione di tre giorni dedicata al Riso, nell’ambito dell’Anno Internazionale del Riso promosso dalla FAO; il 2005 registra la crisi e il commissariamento dell’Enoteca del Piemonte.

Nelle elezioni del 2005 vince la coalizione di Centrosinistra, guidata dalla Presidente Mercedes Bresso (PD) che nomina il cuneese Mino Taricco assessore all’agricoltura. Pur tra alcuni distinguo, prosegue intensa l’attività di promozione e tutela (cresce sempre più la fama e l’export dei prodotti agroalimentari piemontese di qualità; si comincia a preparare il 2° Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 del Piemonte, che diventa sempre più strategico, visto la grave crisi economica-finanziaria che arriverà in questi anni che ridurrà drasticamente le risorse per finanziarie le varie leggi regionali e nazionali. Per contro si intensificano gli interventi sulle misure dell’OCM Vino e Ortofrutta. Nel 2008 viene varata la legge n. 29 che unifica le due precedenti leggi sui Distretti del Vino e sui Distretti rurali e agroalimentari di qualità, che si arenerà per la mancanza di risorse finanziarie.

Le elezioni regionali del 2010, seppur per pochi voti, assegnano la vittoria al Centrodestra: presidente della Regione viene eletto Roberto Cota della Lega Nord, lo stesso partito dell’assessore all’agricoltura: il giovane cuneese Claudio Sacchetto. Di rilievo, la crisi finanziaria e la quasi totale mancanza di risorse finanziarie; quindi unici interventi quelli del PSR 2007-2013; si comincia a lavorare per la predisposizione del nuovo Programma di sviluppo Rurale 2014-2020. Sarà una legislatura travagliata a causa dei ricorsi e inchieste su presunti brogli e irregolarità nella presentazione delle liste, a cui si aggiunge l’esplodere delle inchieste sui rimborsi ai consiglieri regionali. E per la prima volta, in Regione, nel maggio 2014 si va alle elezioni anticipate, che assegnano la vittoria alla lista di Centrosinistra guidata da Sergio Chiamparino che nomina Giorgio Ferrero assessore all’agricoltura, che sono attualmente in carica. Pertanto il resto è storia dei nostri giorni, salvo segnalare tra gli eventi di rilievo di tale ultimo periodo: nel giugno 2014 il riconoscimento UNESCO come patrimonio dell’umanità del sito Langhe-Roero e Monferrato, l’approvazione nell’ottobre 2015 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, la partecipazione del Piemonte all’Expo 2015 di Milano e agli eventi collaterali e complementari.

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