No grano no pane, trebbiatura in piazza

No grano no pane, trebbiatura in piazza

Ad Alessandria la trebbiatura in piazza, a Torino i produttori in via Roma. La guerra del grano entra nella fase più acuta: gli agircoltori chiedono interventi e misure urgenti per non essere schiacciati dai prezzi insostenibili. Ad Alessandria, nella centrale “piazza del Tricolore”, conosciuta come “piazza del Cavallo”, in corso Crimea Coldiretti ha portato un “tiro di trebbiatrice”, ricreando gli elementi più significativi della filiera cerealicola, dal campo alla tavola e sono stati distribuiti oltre 1000 sacchetti contenenti pane fresco al 100% italiano realizzato dalle aziende di Campagna Amica.

Alessandria è stata scelta per l’anteprima della mobilitazione nazionale della Coldiretti perché è la provincia che produce più grano tenero nel Nord Italia e dove, come nel resto del nostro Paese, è anche evidente la moltiplicazione del prezzo dal campo alla tavola con gli agricoltori che devono vendere 30 chili di grano per potersi permettere una pagnotta di pane da un chilo.

Con lo slogan “No grano, no pane” è stato ribadito dal presidente provinciale Roberto Paravidino che “serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario stendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia ed in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”.

Le speculazioni sul commercio delle materie prime agricole hanno provocato il crollo dei prezzi del grano su livelli di 30 anni fa e mettono a rischio il futuro della coltivazione in Italia. A rischio c’è il futuro di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy ma anche un sistema

“Con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare – ha aggiunto il direttore Leandro Grazioli – e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che ha già provocato la delocalizzazione degli acquisti del grano e degli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale”.

La mobilitazione nei prossimi giorni proseguirà in altre regioni d’Italia, primo appuntamento venerdì 29 luglio 2016 dalle ore 9,00 dalla Sicilia nel centro di Palermo, in Piazza Indipendenza, al Molise a Termoli, in piazza Giovanni Paolo II, dalla Basilicata a Potenza, in piazzale Vincenzo Verrastro, fino alla Puglia a Bari sul lungomare Nazario Sauro.

Questa mattina, 28 luglio, alle 11, altra mobilitazione a Torino, questa volta organizzata da Confagricoltura e Cia in via Roma, di fronte a Piazza Castello. Intervengono Gian Paolo Coscia, presidente regionale Confagricoltura, Lodovico Actis Perinetto, presidente regionale Cia. Parteciperà Giorgio Ferrero assesore regionale agricolturagrano1

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