Mobilitati per difendere il riso italiano

Mobilitati per difendere il riso italiano

<<Ma le istituzioni sono interessate ad avere il riso italiano?>>. Questa la domanda che si pone Paola Battioli, presidente di Confagricoltura Novara e Verbano Cusio Ossola, di fronte alla grave crisi che sta attraversando il settore. Una provocazione, che tuttavia serve per scuotere dall’apatia. <<E’ arrivato il momento di fare chiarezza>> ha aggiunto durante la conferenza stampa che si è tenuta a Novara, su iniziativa delle organizzazioni agricole delle province risicole, Confagricoltura e Cia, con le associazioni di prodotto, ai consorzi e alle cooperative, per illustrare la gravissima situazione. <<Nulla è cambiato da quanto denunciato tre anni fa – ha detto Battioli – quando l’incremento delle importazioni dai Paesi meno avanzati aveva generato uno squilibrio dei prezzi, penalizzando fortemente le produzioni italiane. Basti pensare che le sole importazioni dai Pma si sono incrementate del 4.440% per il riso lavorato e del 5.650% pe ril risone. Complesivamente le improtzioni nell’area comuinitaria lo scorso anno sono arrivate ala cifra record di 1,4 milioni di tonellate, .’ assollutamente necessario sensibilizzare la Comunità europea affinché si proceda con l’applicazione della clausola di salvaguardia>>.

Tommaso Mario Abrate, presidente Confcooperative: <<E’ urgente una tracciabilità certa del prodotto estero, nonché di un riconoscimento, in termini di etichettatura, del riso italiano>>:

Giuseppe Ferraris, presidente sezione riso presso il Copa-Cogeca di Bruxelles: <<Presto sarà aperto un tavolo di discussione comunitario, a cui parteciperanno tutti i rappresentanti della filiera risicola>>.

battioli

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