La risaia diventa monumento narrato con il Fai

La risaia diventa monumento narrato con il Fai

rizzotti fai2Sarebbe piaciuto a Giulia Maria Crespi, la “zarina”, fondatrice del FAI (Fondo per l’ambiente italiano), che promosse la valorizzazione dei monumenti d’Italia, delle dimore storiche e dei luoghi di cultura. Sarebbe piaciuto che qualcuno inserisse tra quelle risorse monumentali da visitare e apprezzare, anche la risaia made in Italy. Proprio lei, che a Zerbolò (nel Pavese) inventò quasi dal nulla una delle prime aziende risicole a coltivazione biodinamica, “La Zelata”. E’ sulle tracce di quella “mission” che il Fai di Novara ha deciso di arricchire il suo palinsesto, affidando a un gruppo di appassionate, la promozione e la scoperta della risaia come opera culturale e monumentale da vedere, toccare, raccontare. Un monumento diffuso a cielo aperto. E così “le ragazze del Fai” (Alessia, Giuse, Giulia, Elena) hanno accolto centinaia di visitatori alla Cascina Fornace di Vespolate (NO), ciceroni Fabrizio Rizzotti (che è anche vicepresidente di Coldiretti Novara-Vco) e  il figlio Luca, titolari di questa azienda agricola che ha spalancato le porte scrivendo una nuova storia nella galleria dei luoghi del cuore d’Italia. La narrazione del riso non è solo semina, coltivazione, raccolta. I visitatori hanno potuto seguire anche le fasi della lavorazione sino all’ultimo passo, il confezionamento. E con una descrizione specifica delle caratteristiche varietali: Carnaroli, Magnus, Razza 77, Artiglio (quest’ultimo di antiche origini africane), Nerone, Rosso Kolorado, integrale. Stupore, grande attenzione, molte domande dei visitatori arrivati da Trento, Aosta, Biarritz (Francia), Agrigento, Messina, Asti, Acqui, Monza, Torino, Milano, Bergamo, Arona.

Il viaggio continua a giugno con un mese dedicato alla “Agri-cultura”, questo il titolo della rassegna e il sottotitolo che invita a imparare dalla terra la cura del paesaggio. Sabato 9, con l’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Novara e Vco, si parlerà di “paesaggio agricolo del territorio. La prossima agricoltura avrà ancora bisogno di suolo?”; sabato 15 giugno, Filip Haxhari (Centro ricerche Ente Nazionale Risi) svilupperà il tema “Il valore del riso italiano: dalle linee antiche alle nuove varietà, l’importanza della ricerca genetica per l’uso del futuro”; sabato 22 Serena Milano e Antonio Puzzi (Slow Food Italia) con “Per una storia giusta del gusto: cibi, cultura, radici, diritti”. Tutte le conferenze, alle 17, nel salone della sede Fai di Novara in via Gaudenzio Ferrari 22, a ingresso libero. A questi appuntamenti si aggiungono due eventi: domenica 16 giugno (ore 15) sulla “Precision farming”, incontro con la famiglia Chiò alla Cascina Motta di San Pietro Mosezzo (NO), dove si parlerà di nuove tecnologie per un riso di precisione; domenica 23 giugno (ore 15), “La Chimera e la terra d’acque”, nel giardino della famiglia Vassalli alla Marangana di Biandrate (NO), dove il paesaggio agricolo incontra la cultura nelle storie di Sebastiano Vassalli.rizzotti fai3

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