Inchiesta su import riso asiatico: conclusa l’istruttoria, un passo avanti

Inchiesta su import riso asiatico: conclusa l’istruttoria, un passo avanti

Si è conclusa la fase italiana dell’istruttoria con cui la Commissione europea sta procedendo all’inchiesta di salvaguardia sulle importazioni di riso dai Paesi meno Avanzati. Tutti i questionari sottoposti ai produttori e alle riserie in Italia sono stati trasmessi alla Commissione attraverso l’Ente Nazionale Risi entro il 19 maggio fissato dalla Commissione. Completata la fase di valutazione dei questionari, la Commissione europea procederà con la fase di verifica in loco che potrebbe partire già in estate.

Nel rappresentare la problematica in termini comunitari e non solo nazionali, l’Ente Nazionale Risi ha ottenuto il supporto di risicoltori europei, Ania (Associazione delle industrie risiere portoghesi), Uniade (Associazione delle industrie risiere spagnole), Copa-Cogeca e FERM, che hanno inviato alla Commissione europea una nota di condivisione delle azioni intraprese dal Governo italiano.

Il 16 marzo la Commissione aveva avviato l’inchiesta di salvaguardia riguardante le importazioni di riso Indica originario della Cambogia e del Myanmar. La Commissione ha selezionato un campione di produttori dell’Unione europea prima dell’apertura dell’inchiesta invitando esportatori ed importatori ad indicare la loro volontà di cooperare al fine di stabilire se fosse necessario anche un campionamento.

La Commissione, sulla base dei dati forniti dall’Ente Nazionale Risi, ha selezionato un campione di 4 risicoltori e 3 trasformatori di riso in Italia e di 1 risicoltore ed 1 trasformatore di riso in Spagna. Sono stati selezionati in Europa 4 importatori (3 francesi e 1 croato) e 5 esportatori da Cambogia e Myanmar.

Intanto un nuovo allarme si profila all’orizzonte. Il Governo cambogiano, dopo il superamento di test agronomici, è disponibile per la semina una nuova varietà di riso di tipo Japonica. I test sulla varietà e sulla sua adattabilità al terreno cambogiano sono stati condotti grazie all’ausilio di esperti cinesi con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda del mercato cinese. La superficie investita a riso Japonica sarà pari a 200.000 ettari che produrranno fino a 6 tonnellate di risone per ettaro.

In Cambogia il riso di tipo Japonica è poco noto, mentre è molto conosciuto ed apprezzato in Cina e che la collaborazione tra i due Paesi consentirà di aumentare le esportazioni verso la Cina che rappresenta già il più importante mercato di sbocco per il riso cambogiano.

La preoccupazione della filiera risicola italiana per tale notizia è molta, stante la già grave situazione che le importazioni di riso Indica a dazio zero dalla Cambogia e dal Myanmar hanno già provocato al settore.risocambogiano

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