In Piemonte quasi tremila Kmq ad alto rischio

In Piemonte quasi tremila Kmq ad alto rischio

PiemonteIl susseguirsi delle emergenze idrogeologiche in vaste aree d’Italia dimostra come il territorio, in assenza di un piano pluriennale di manutenzione, incrementi la propria fragilità, evidenziando come un elemento di vita, quale l’acqua, possa altresì diventare veicolo di tragedie.” Lo ricorda Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), a margine della Conferenza Organizzativa dei Consorzi di bonifica di Piemonte e Lombardia a Novara.
“Proprio in questi giorni – prosegue Gargano – stiamo raccogliendo i dati per la sesta edizione del Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, che presenteremo a metà Febbraio a Roma. In Piemonte, dove i chilometri quadrati ad alto rischio idrogeologico sono 2981 ed i comuni interessati sono 1046, le esigenze per la sicurezza idrogeologica del territorio sono cresciute, in un solo anno, di 140 milioni di euro, raggiungendo una necessità pari a 681 milioni di euro che, se messi a disposizione, non solo preverrebbero tragedie come quelle che hanno segnato la regione negli anni passati, ma attiverebbero oltre 3.000 nuovi posti di lavoro. Il Piemonte, però, è anche la regione che, piu’ di altre, esemplifica come l’acqua, ben gestita, sia non solo un fattore produttivo importante, da cui dipende l’85% del made in Italy agroalimentare, ma anche una straordinaria risorsa ambientale: le risaie sono una vastissima “diga in orizzontale”, la cui infiltrazione arricchisce le falde, da cui trae risorsa il fenomeno dei fontanili a valle. L’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica sarà oggetto, in luglio, di una conferenza nazionale, di cui stiamo approntando le linee guida in vista dell’Expo 2015, dove il sistema esperto irriguo Irriframe, già avvalorato dall’Unione Europea ed il cui know-how è già richiesto anche all’estero, sarà certamente fra i protagonisti.”

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