Il flagello dei cinghiali arriva a Montecitorio (photogallery)

Il flagello dei cinghiali arriva a Montecitorio (photogallery)

cinghialicoldiretti2cinghialicoldiretti3cinghialicoldiretti4In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici con 13 morti nei primi nove mesi del 2019 contro gli undici registrati in tutto l’anno precedente. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti su dati Regioni e Osservatorio Asaps in occasione del blitz contro l’invasione dei cinghiali e degli animali selvatici davanti a Montecitorio di migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, sindaci e ambientalisti. Il Piemonte è una delle regionni particolarmente colpite: sono 1200 gli incidenti ogni anno. Ala manifestazione di Roma ha preso parte Coldiretti Piemonte con il suo presidente regionale, Roberto Moncalvo ed il delegato Confederale, Bruno Rivarossa, insieme a tutti i presidenti e i direttori provinciali.

Al fianco degli agricoltori si sono schierati esponenti delle istituzioni, sindaci con i gonfaloni e i rappresentanti dei sindacati, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, dell’ambientalismo e delle associazioni dei consumatori come Symbola, Terranostra, Federparchi, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Centro Consumatori Italia, Apab e Legambiente che ha condiviso le preoccupazioni alla base dell’iniziativa. Tra gli altri, presenti anche il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, il leader della Lega, Matteo Salvini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, dei M5S e Luca Ciriani, presidente del gruppo di FdI al Senato.

Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018

In Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti causati dalla fauna selvatica. Ancora quest’estate si sono verificati incidenti mortali, come quello di agosto sulla tangenziale di Alba, in provincia di Cuneo, e non più tardi di qualche anno fa un cinghiale era stato avvistato nel centro di Torino.

“Grande presenza di parlamentari, sindaci e amministratori piemontesi, sia di maggioranza sia di minoranza, a testimonianza di quanto la tematica sia sentita ed importante sul nostro territorio – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. L’impegno preso è stato quello di modificare, già nell’attuale legge di bilancio, la legge 157 sulla caccia. Si assiste, ormai, alla incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali salito a 2 milioni in Italia. Oltretutto molti non denunciano neanche gli incidenti poiché scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni. L’eccessiva presenza dei selvatici rappresenta un rischio per il nostro agroalimentare visto che proprio nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti si concentra il 92% delle produzioni tipiche nazionali e mette in seria difficoltà l’attiva delle imprese.

Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli – Biella: “Occorre, innanzitutto, semplificare la normativa attuale responsabilizzando gli enti locali ad effettuare interventi per il contenimento del numero dei cinghiali che abbiano anche un impatto positivo sull’ambiente. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che, con coraggio, continuano a presidiare anche i territori più isolati e a garantire la bellezza del paesaggio e il futuro del Made in Piemonte”.

“È stato importante unirci a questa grande presenza di parlamentari, sindaci e amministratori piemontesi, sia di maggioranza sia di minoranza, e portare la testimonianza di quanto la tematica sia sentita ed importante sul nostro territorio – commenta Sara Baudo presidente di Coldiretti Novara – Vco -. La provincia di Novara è poi particolarmente in ritardo nella realizzazione dei piani di contenimento che come Coldiretti stiamo richiedendo da mesi”.

Solidali con gli agricoltori il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, gli assessori Carosso e Protopapa: “Dopo l’insediamento della nostra Giunta – spiegano – abbiamo da subito affrontato seriamente il problema del contenimento degli ungulati, con una delibera che prevede, per situazioni straordinarie, lo snellimento delle procedure riguardanti le tecniche e i mezzi per il controllo dei cinghiali, con l’ausilio dei cani limieri. Abbiamo poi promosso incontri con i prefetti delle province piemontesi, che sono le massime autorità in materia di sicurezza e ordine pubblico, per valutare l’entità del fenomeno”.

A seguito delle riunioni con i rappresentati delle amministrazioni provinciali, sono state proposte serie di interventi per rendere più efficace la caccia di selezione, mentre si sta anche concretizzando un tavolo di lavoro tecnico composto dalle Province e dai tecnici degli Ambiti territoriali di caccia e Comprensori alpini. Sul fronte invece della cosiddetta caccia programmata, si sta valutando l’adozione di specifici protocolli di attivazione in aree critiche.cinghialicoldiretti1

You must be logged in to post a comment Login