De Castro: più soldi per promuovere il riso made in Italy

De Castro: più soldi per promuovere il riso made in Italy

DecastroDa qui al 2020 circa 200 milioni di euro saranno a disposizione dei 28 Paesi dell’Unione Europea per promuovere i prodotti agricoli. La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha infatti approvato una serie di misure per supportare la vendita sia nei Paesi terzi sia all’interno del mercato unico. Le nuove misure prevedono innanzitutto una più alta percentuale di cofinanziamento Ue e una più vasta gamma di prodotti finanziabili. Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura a Strasburgo: «L’obiettivo dichiarato è infatti migliorare la competitività del settore agricolo e rafforzarne il valore aggiunto nella catena di approvvigionamento alimentare». Del resto solo il 14 per cento dei consumatori europei è in grado di riconoscere un logo Dop e Igp. Il nuovo finanziamento può contare su un 60-70 per cento contro il 50-60 proposto in origine. «Un notevole passo in avanti – commenta De Castro – ed è una grande occasione per tutti i settori».

Anche e soprattutto per il riso made in Italy che – malgrado l’eccellenza riconosciuta – soffre ancora di visibilità e mancanza di competitività proprio sui mercati europei, insidiato dall’ingresso di prodotto dal Sudest asiatico.

Proprio in questi giorni la stagione risicola 2014 è partita, il cosiddetto «mare a quadretti» sta prendendo corpo nelle campagne di Vercelli, Novara, Pavia, con la sommersione dei terreni. I risicoltori stanno guardando all’immediato futuro, scandito dalla definizione dei contributi della nuova Pac. De Castro: «Nella formulazione della Politica agricola comune la risicoltura ha un ruolo importante ed è stata tenuta in massima considerazione. Il settore ha avuto un accesso diretto al ‘’greening’’ obbligatorio, come dire che non ha avuto alcuna forma di decurtazione o limitazione. Di conseguenza anche la limatura dei contributi alle aziende agricole risulta essere abbastanza contenuta. Entro il 2020 i produttori perderanno soltanto un 30 per cento. La maggior dotazione del capitolo promozione rappresenta, anche per questo settore, una grande opportunità». (g. f. q.)

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