Centinaio: dazi sul riso risultato storico, ora andiamo a conquistare la Cina (photogallery)

Centinaio: dazi sul riso risultato storico, ora andiamo a conquistare la Cina (photogallery)

di Gianfranco Quaglia

centinaio1Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, incassata la clausola di salvaguardia che ripristina i dazi sul riso d’importazione da Cambogia e Myanmar, chiede a tutto il settore di non adagiarsi a festeggiare la vittoria, ma di guardare oltre: “Ora comincia la fase più difficile, dobbiamo lavorare sull’export e la promozione, vogliamo ragionare sulle prospettive. Se il 2018 è stato l’anno in cui abbiamo affrontato i problemi, il 2019 deve essere quello del rilancio, anzi quello della Cina. Da domani sarò a Pechino, dove firmeremo accordi per l’export di erba medica, nocciole, agrumi. Ma il governo cinese è molto interessato al nostro riso, che giudica di grande qualità, ebbene sul tavolo abbiamo messo anche questo prodotto ed entro l’anno dovremo portare a casa il risultato”.

Dichiarazioni accolte con entusiasmo dagli Stati Generali del riso, riuniti a Vercelli (Fondazione Cassa di Risparmio) e Novara (Associazione Irrigua Est Sesia). Centinaio ha voluto incontrare tutta la filiera: invitato nel capoluogo vercellese dall’on. Paolo Tiramani, a Novara dall’on. Marzio Liuni. La visita nel cuore del Pianeta Riso è l’occasione per un confronto a tutto campo, il primo da quando  è approdato al dicastero di via XX Settembre. Il ministro leghista del governo gialloverde pensa a passi successivi, a sbarcare in un altro Pianeta (quello cinese) dove – dice – si aprono possibilità enormi, anche attraverso le vendite ecommerce (Alibaba). E raccomanda a tutti: “Non dobbiamo dormire sugli allori, il ripristino dei dazi dura tre anni, andiamo oltre. Adesso l’Europa ci guarda”.

Parole che incontrano consensi fra i risicoltori, dal 2013 relegati in un cono d’ombra proprio a causa della valanga di riso arrivata in Europa a dazio zero, costretti a “rosicare”, subire. Capaci tuttavia di reagire con il cuore e la testa, una strategia ragionata più che muscolare. Tale da portare al successo le loro tesi, contro molti pronostici. “E’ vero – dice Paolo Carrà – abbiamo dimostrato che la calma è la virtù dei forti e fatto gioco di squadra. Ma ci sono ancora molti punti da conquistare: la reciprocità nell’uso dei fitofarmaci, l’organizzazione del mercato, da rivedere il regime dell’import tollerance che favorisce il riso straniero. La promozione: l’Ente Risi ha un budget limitato di 10 mila euro l’anno, tuttavia nel 2019 finanzieremo un progetto di divulgazione in tutta Italia”.

Giovanni Perinotti, presidente Confagricoltura Vercelli Biella: “La clausola è un risultato importante, ma non dobbiamo considerarlo un traguardo, bensì un punto di partenza, ora occorre organizzare la filiera”. La collega Paola Battioli (Novara Verbano Cusio Ossola): “Già da oggi, con i dazi attivi per tre anni, è indispensabile darsi da fare per costruire la filiera e renderla competitiva, il mondo agricolo deve essere più compatto e fare maggiore sistema nelle trattative con l’industria”.

Manrico Brustia, presidente Cia Novara-Vco-Vercelli-Biella: “Adesso occorre vigilare su altri possibili accordi commerciali, il riso non può più essere considerato merce di scambio. In Italia si sta parlando della Igp Valli del Po, chiediamo il nullaosta al Ministero”.

Paolo Dellarole, presidente Coldiretti vercelli Biella: “Necessario un tavolo di confronto, diamo inizio alla filiera e aggreghiamo il prodotto”.

Sara Baudo, presidente Coldiretti Novara e Vco: “Chiediamo un’etichettatura del riso che sia sempre più narrante a favore dei consumatori”.

Mario Francese, presidente Airi (Associazione industrrie risiere italiane): “E’ un momento magico per il prodotto riso, nel 2018 si è consolidato il trend positivo dei consumi, il prodotto è visto come sano e digeribile. Il 2019 sarà l’anno di ulteriore aumento, in Italia e all’estero. E’ giunto il momento di arrivare alla firma del protocollo con la Cina per esportare riso da risotto. Ma l’industria ha bisogno dei risicoltori, occorre più prodotto da trasformare”.

Luca Brondelli di Brondelli (presidente Confagricoltura Alessandria e membro Giunta nazionale): “Dopo questa conquista potrebbe essere giunto il momento per varare un piano di crescita di tutta l’agricoltura italiana”.

Il riso e il mondo dell’acqua. A Vercelli Vittorio Mezza (presidente Ovest Sesia) e Alessandro Jacopino (Baraggia) hanno ricordato le urgenze in sospeso (rilevata Dora e invaso su torrente Sessera). All’Est Sesia di Novara, dove a ricevere il ministro c’era anche il sindaco Alessandro Canelli, il presidente Giuseppe Caresana (con i condirettori Fossati e Isola) ha ribadito il ruolo del consorzio irriguo che serve la grande risaia piemontese e lombarda.

Alle istanze dei risicoltori Centinaio risponde così: “Il risultato portato a casa non è mio, ma va ascritto a tutta la politica, è un risultato di lobby, merito di tutti. Ma adesso l’Europa ci ha messo la lente d’ingrandimento, pensiamo all’immediato futuro: azione promozionale in Italia e all’estero per aumentare i consumi, a un tavolo di filiera così come abbiamo fatto per pasta, grano, olio. Serve un piano risicolo nazionale, la conferma dell’accoppiato perché gli agricoltori devono poter programmare”.

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