Biologico, il ministro firma il decreto: gli obblighi dei risicoltori

Biologico, il ministro firma il decreto: gli obblighi dei risicoltori

Il ministro alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha firmato il decreto relativo al biologico che, una volta pubblicato, comporterà l’obbligo di indicare eventuali superfici a biologico o in conversione ad agricoltura biologica nella denuncia di superficie. In una nota l’Ente Nazionale Risi ricorda ai risicoltori che non avessero ancora presentato la denuncia di superficie di farlo specificando le  eventuali superfici a biologico oppure in conversione ad agricoltura biologica, mentre i risicoltori che avessero presentato la denuncia di superficie senza aver indicato eventuali superfici a biologico oppure in conversione ad agricoltura biologica dovranno ripresentarla con le informazioni richieste dal decreto.

Il decreto prevede, inoltre, che nella denuncia di superficie venga indicato l’organismo di controllo designato. Si ricorda che tale informazione dovrà essere inserita nell’apposito campo previsto nella denuncia cartacea oppure, in caso di presentazione della denuncia tramite il portale web, dovrà essere selezionata nel campo “Organismi di controllo” che comparirà dopo aver cliccato sul pulsante “In conversione Bio” oppure sul pulsante “Biologico”.

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FederBio ha accolto positivamente la firma del decreto.

Questo importante passo normativo, che avvia di fatto la possibilità di implementare i controlli di tracciabilità, è frutto di un’azione di pressione costante di FederBio che ha sempre sostenuto la necessità di operare in modo coordinato, attraverso tavoli tecnici, coinvolgendo tutti gli attori interessati della filiera: MIPAAF, Ente Risi, ICQRF e organismi di certificazione.

Ringrazio il ministro Centinaio per aver finalmente sbloccato l’avvio del sistema di tracciabilità del riso biologico in capo all’Ente Risi, una battaglia che FederBio ha portato avanti ormai da due anni per conto dei risicoltori bio onesti. Ora è necessario che Ente Risi e ministero assicurino un monitoraggio a sistema dei dati sulle rese produttive e sulle quantità commercializzate, dato che i singoli organismi di certificazione potranno verificare solo i dati delle aziende che controllano direttamente“, ha commentato Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio.

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