Avvisi ai naviganti: per il latte l’etichetta d’origine. E per il riso?

Avvisi ai naviganti: per il latte l’etichetta d’origine. E per il riso?

di Paolo Guttardi

Dal 19 aprile per il latte l’etichetta di origine

Il 19 aprile entra in vigore l’obbligo di introdurre in etichetta l’indicazione dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia. E’ previsto dal decreto  dei ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo Economico del 9 dicembre scorso.  Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi all’origine ed al latte fresco già tracciato.

In etichetta andrà indicata l’origine del latte: Italia, Paesi Ue, Paesi non Ue, a seconda della provenienza delle materie prime dei prodotti lattiero caseari a base di latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e per il latte UHT.

Solo per i prodotti con latte munto, condizionato e trasformato in Italia, si potrà scrivere in etichetta ‘100% latte italiano’. Se non c’è questa dicitura vuol dire che almeno una fase del processo non è stata fatta nel nostro Paese.
Tuttavia, in materia di etichettatura e tracciabilità, la normativa deve essere definita da Bruxelles perché ci devono essere regole chiare ed univoche per tutti i Paesi dell’Unione europea – commenta Confagricoltura -. Comunque questo provvedimento (che ha avuto il placet di Bruxelles e che è già stato introdotto in Francia) è un banco di prova per dare ai nostri consumatori ulteriori elementi informativi per acquistare con consapevolezza”.
Intanto anche la politica si occupa dell’etichettatura di origine per il riso, sollecitata dai produttori agricoli, al fine di valorizzare un comparto che esprime qualità ed eccellenze e con il suo indotto offre preziose opportunità occupazionali e di tutela del territorio.

Vigneti bio, al via le autorizzazioni

E’ iniziata la corsa alle autorizzazioni all’impianto dei vigneti, secondo il nuovo sistema che ha sostituito il precedente regime dei diritti di impianto. Al riguardo AGEA ha emanato la circolare applicativa n. 18162 del 1/3/2017, mentre le Regioni a loro volta hanno definito i criteri di priorità. Tra questi un occhio particolare viene dato alle aziende biologiche. Ma, precisa AGEA, la priorità vale solo per le imprese la cui superficie vitata sia interamente biologica e da almeno cinque anni prima della presentazione della domanda di autorizzazione, la cui scadenza è fissata, come noto, per il 31 marzo 2017.

Soia, ecco l’aiuto Pac

Il mais, prodotto per eccellenza dell’agricoltura «made in Usa», potrebbe cedere il passo alla soia: i coltivatori americani la prossima stagione contano di dedicare al legume 88 milioni di acri (35,6 milioni di ettari), un’estensione di terreno mai raggiunta nella storia. Nelle intenzioni di semina appena aggiornate dall’Usda, il mais è ancora la coltura dominante, con 90 milioni di acri, ma il sorpasso è vicino. In Italia, la soia, dopo i fasti degli anni ’80 è crollata, e a sostenerla ci dovrebbe pensare la Pac, con l’aiuto accoppiato. Al riguardo il Mipaaf ha leggermente modificato il sistema di calcolo del pagamento accoppiato: in pratica il premio viene dato integralmente per i primi 5 ettari della superficie aziendale e poi ad un livello del 10 % dell’importo unitario su tutti i rimanenti ettari coltivati e dichiarati. Un principio che comunque va a penalizzare le imprese di maggiori dimensioni.

Gestione dei rischio, aspettando i contributi (ancora)

C’è l’impegno di tutto il sistema agricolo-assicurativo piemontese per risolvere le problematiche che ancora oggi bloccano l’erogazione dei contributi comunitari sull’assicurazione agevolata. Lo stato dei fatti registra infatti una preoccupante riduzione dei valori assicurati, a causa delle diverse criticità che i Condifesa hanno evidenziato ai tavoli della politica: complessità burocratica, anomalie informatiche, multirischio obbligatoria, rese produttive utopistiche, ecc. In attesa che si proceda in questa direzione, dando risposte tempestive agli agricoltori, sui tavoli romani si pensa alle polizze innovative, dalla copertura sul ricavo per il frumento, a quelle “weather index”. Lo prevede un DM di imminente pubblicazione che apporta modifiche al PAAN (piano assicurativo agricolo nazionale) 2017.fotoavvisi

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