“Food Safety e Food Security” (la sicurezza alimentare in Italia lungo l’intera filiera). Su questo tema si è svolta nell’auditorium Gaudenzio Cattaneo dell’Università del Piemonte Orientale, l’assemblea di Confagricoltura Novara-Verbano Cusio Ossola. Un momento di confronto preceduto dalla riconferma, per il prossimo quadriennio, di Giovanni Chiò, rieletto per acclamazione alla presidenza dell’organizzazione agricola. Passato, ma soprattutto futuro, l’asse lungo cui si sono snodati gli interventi dei relatori, moderati dal direttore di Confagri interprovinciale, Roberto Sonzini. Con molta attenzione al cambiamento climatico e all’evoluzione dell’agricoltura 4.0. Marco Miserocchi, direttore di “Topcon Agricolture”, multinazionale mondiale con sede a Torino, ha parlato di produttività, sostenibilità e innovazione nel comparto in Italia, tracciando un quadro della situazione legata all’agroalimentare: “E’ necessario aumentare la produttività per sfamare la popolazione che sta crescendo. Ma per raggiungere l’obiettivo occorre ottimizzare gli interventi in campo, grazie a una tecnologia avanzata che mette a diposizione numerosi dispositivi: a cominciare dalle mappe di produzione dei terreni. Un utilizzo al quale tutti gli agricoltori dovrebbero fare riferimento. Per produrre di più e meglio serve avere a diposizione una banca dati”.
Laura Ceriotti, docente di scienze umane al liceo Bellini di Novara, ha parlato di comportamenti alimentari e del modello novarese, soffermandosi sulla scarsa conoscenza che i giovani hanno nei confronti del cibo, in particolare del riso. Simona Gullace (head food product management Rina) ha trattato i vantaggi e le opportunità per le imprese derivanti dalle certificazioni di sostenibilità e sicurezza alimentare, anche grazie all’intelligenza artificiale.
Natalia Bobba, presidente di Ente Nazionale Risi: “La superficie risicola italiana dovrebbero sfondare il tetto dei 233 mila ettari; anche la Spagna raggiungerà i 100 mila. Questo significa che in Europa ci sarà più merce a disposizione, ma la nostra risicoltura deve contrastare il massiccio import di cereale concorrenziale dal Sudest asiatico. Con i gli europarlamentari stiamo lavorando per il ripristino della clausola di salvaguardia”. Intervenuti Ettore Fanfani, commissario straordinario di associazione irrigua Est Sesia; l’assessore al commercio del Comune di Novara, Maria Cristina Stangalini; la consigliera regionale Daniela Cameroni; Giuseppe Maio consigliere delegato della Provincia. Fiorenzo Rossino, presidente Letteria Sociale di Cameri, Luca Brondello di Brondelli, vicepresidente Confagricoltura. In collegamento gli assessori regionali Paolo Bongioanni, Matteo Marnati, il direttore generale di Confagricoltura, Roberto Caponi.
Giovanni Chiò conduce, assieme ai fratelli e ai genitori, due aziende con oltre 200 ettari in provincia di Novara a indirizzo risicolo-cerealicolo. Trentotto anni, già presidente di Anga (Associazione nazionale giovani agricoltori), è sempre stato impegnato nelle battaglie sindacali del settore. “Siano un sindacato di imprese agricole – afferma- il interesse sono i soci, le loro famiglie e le loro attività. E’ necessario creare opportunità e soprattutto erogare competenze per non subire i mercati, ma affrontarli con consapevolezza; elevare gli standard di sicurezza coerentemente all’attività agricola, perché l’efficienza va messa a terra”.
Giovanni Chiò sarà coadiuvato da tre vicepresidenti: Alessandro Ariatta, risicoltore di San Pietro Mosezzo; Marco Castelli, florovivaista e manutentore del verde a Novara; Daniele Mainardi, di Casalino, anch’egli risicoltore.
L’assemblea ha inoltre eletto Claudio Cirio, Daniele Manzo, Cristian Massara, Pierantonio Mercalli e Cesare Rossino componenti del consiglio direttivo.
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