Un po’meno vegani più vegetariani. E trionfa la carne

di Gianfranco Quaglia

Nell’anno internazionale del cibo italiano, proclamato dai ministeri della Cultura e delle Politiche Agricole, partono iniziative in tutte le regioni, ma arrivano anche notizie che fanno riflettere sul mondo dell’agroalimentare e le tendenze dei consumatori. Alcune riguardano la tutela di ciò che è destinato all’alimentazione, con il “fake”, il falso nel carrello della spesa: un prodotto alimentare su quattro, infatti, è privo dell’origine in etichetta ed è per questo che Coldiretti ha lanciato la campagna #stop cibo falso, con una petizione sottoscritta dal presidente Roberto Moncalvo, indirizzata al Presidente del Parlamento Europeo e al Presidente della Commissione per chiedere che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva quello che mangiano.

La seconda notizia riguarda invece lo stile di vita degli italiani a tavola. Il rapporto Eurispes evidenzia come nel 2017 si sia arrestata la tendenza alla crescita dei cosiddetti vegani, cioè di coloro che escludono le proteine di origine animale dall’alimentazione quotidiana, compresi latte e formaggi: la quota dei vegan scende allo 0,9 per cento, mentre i vegetariani salgono al 6,2%, recuperando oltre tre punti rispetto a due anni fa. Un riposizionamento che riflette ripensamenti in atto da parte degli appartenenti alle due categorie. Questa inversione di tendenza è sottolineata e salutata con favore in una nota diffusa da Compral, cooperativa allevatori di Cuneo, che prosegue nel comunicato rilevando come il modello onnivoro resta di gran lunga il più diffuso in Italia, con una percentuale di oltre il 75% di coloro “che amano portare in tavola i buoni prodotti del Made in Italy. Quindi trionfo delle carni nazionali, del pesce peccato nei nostri mari, di salumi e formaggi, insieme alla pasta che mantiene il titolo di piatto tricolore per eccellenza”.

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