Un giardino modello di inclusione sociale

Un giardino modello di inclusione sociale

De Agostini1De agostini2Il giardino Marco Adolfo Boroli, nel quartiere Sant’Andrea di Novara, è una realtà e un esempio di inclusione sociale. Nel Salone dell’Arengo del Broletto è stato sottoscritto il secondo patto di collaborazione tra la Fondazione De Agostini, il Comune di Novara, le associazioni e gli enti della città che hanno confermato la loro disponibilità a contribuire alla gestione congiunta e partecipata del Giardino.

Presenti il Sindaco Alessandro Canelli, il presidente della Fondazione De Agostini Chiara Boroli, ASSA S.p.A., Aurive Società Cooperativa Sociale, Centro Judo Novara A.S.D., Comunità di Sant’Egidio, Associazione culturale Creattivi – Officina di idee, Dedalo Società Cooperativa Sociale, Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, Officina della Danza A.S.D., Piccola Società Cooperativa Il Germoglio, Pro Natura Novara ODV, Territorio e Cultura.De Agostini1

La firma del nuovo Patto rappresenta una tappa importante del percorso attivato per assicurare un utilizzo sociale dello spazio. Il Giardino rappresenta il primo esempio a Novara di riqualificazione urbana e rigenerazione sociale di un’ampia area verde – per tanti anni lasciata al degrado e all’abbandono – nel quartiere periferico e multietnico di Sant’Andrea.
Il progetto, avviato nel 2017 dalla Fondazione De Agostini con il Comune di Novara, ha restituito alla città uno spazio nel quale la comunità può sentirsi parte attiva nella gestione e nella promozione di eventi, dando così vita ad un luogo di socializzazione non solo per il quartiere, ma per tutta Novara. La progettazione sociale affidata dalla Fondazione De Agostini a KCity–Rigenerazione Urbana ha portato nell’aprile 2019 alla sottoscrizione del primo Patto di collaborazione tra la Fondazione De Agostini, il Comune di Novara e le associazioni novaresi che si sono impegnate nella gestione congiunta del parco. Con l’inaugurazione, avvenuta il 20 settembre 2019, il Giardino Marco Adolfo Boroli è stato ufficialmente consegnato alla città, diventando teatro di eventi e di incontri organizzati dalle associazioni del quartiere.
Nel primo anniversario dell’inaugurazione del giardino, la Fondazione De Agostini e KCity hanno presentato la Valutazione d’Impatto Sociale (VIS) del progetto, che ha messo in luce successi, potenzialità e criticità dell’iniziativa diventando il documento propedeutico per la messa a punto del nuovo Patto.

Con il nuovo Patto di collaborazione si formalizza per un altro anno l’impegno di tutti i soggetti a promuovere un modello di gestione che identifica specifiche azioni da realizzare nel parco.
Un’attenzione particolare sarà dedicata anche a potenziare i livelli di cura del verde attraverso il contributo di risorse specializzate e il coinvolgimento dei residenti, a partire dai giovani.
“E’ un progetto ambizioso, partito dall’idea e dalla volontà di migliorare le condizioni di vita dei cittadini e di restituire il giusto decoro ad aree degradate e abbandonate da tempo. Riqualificazione ma anche rigenerazione di spazi urbani, in un percorso che il Comune ha voluto sperimentare e per il quale ha potuto e continua a poter contare sull’appoggio della Fondazione De Agostini e sulla stretta collaborazione con le associazioni e gruppi della zona. Con questo progetto, di cui oggi rinnoviamo il Patto, abbiamo restituito alla città e in particolare ad un quartiere particolarmente problematico dal punto di vista sociale, un’area verde gestita grazie al coinvolgimento dei cittadini ed associazioni del quartiere stesso”, ha dichiarato Alessandro Canelli, Sindaco di Novara.

“Ci eravamo proposti di sperimentare, in un’area verde degradata, un processo virtuoso capace di generare un effetto immediato in termini di benefici per gli abitanti, innescando attività orientate alla animazione e alla cura del giardino come bene comune. Abbiamo dimostrato che la rigenerazione si può conseguire tanto nello spazio fisico quanto nelle relazioni nuove e solidali tra i soggetti che lo abitano”, ha commentato Chiara Boroli, Presidente Fondazione De Agostini.

Alla firma del patto è intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

L’esperienza del Giardino Marco Adolfo Boroli è raccontata nel volume “Progettare Beni Comuni. Da vuoti urbani a luoghi della comunità” (Pacini Editore, 2020), scritto da Paolo Cottino e Alice Franchina di KCity. Il libro illustra le diverse fasi del percorso di lavoro per l’attivazione di un nuovo spazio a disposizione della comunità e da questa stessa gestito a vantaggio del quartiere e della città.

Nelle foto: Alessandro Canelli sindaco di Novara, con Chiara presidente Fondazione De Agostini e Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte; i partecipanti alla cerimonia della firma del patto di collaborazione.

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