Riso, appello a Bruxelles: valanga in arrivo da Cambogia e Myanmar

Riso, appello a Bruxelles: valanga in arrivo da Cambogia e Myanmar

foto Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, durante il Consiglio dei ministri a Bruxelles (foto) ha riproposto con decisione il tema delle importazioni di riso a dazio zero dai Pma (Paesi meno avanzati) e in particolare da Cambogia e Myanmar (ex Birmania), sostenendo che minacciano la sopravvivenza della risicoltura e soprattutto del riso Indica nell’Unione europea. i rappresentanti della Commissione hanno preso atto dell’intervento di Martina, assicurando un costante monitoraggio della situazione. Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, esprime la sua soddisfazione: «Era ora. Sino a qualche mese fa Bruxelles definiva soltanto rumors gli allarmi lanciati dalla filiera risicola europea. La Commissione era stata invitata nella risoluzione del Parlamento europeo del 26 ottobre 2012 a indagare sull’escalation delle violazioni dei diritti umani proprio in Cambogia. In altre parole: avevamo invitato Bruxelles a approfondire alcune usurpazioni commesse nei confronti dei contadini cambogiani ai quali erano state confiscati i terreni, in nome di concessioni fondiarie per ragioni economiche, indirizzate ai fini dello sviluppo agroindustriale legato alle esportazioni di prodotti agricoli verso l’Ue, che a sua volta ha agevolato l’ingresso nell’area comunitaria di riso a dazio zero».

Il governo di Phnom Penh a fine febbraio ha esportato nell’Unione europea circa 115.000 tonnellate di riso lavorato. «Se questo trend prosegue – aggiunge Carrà – potremmo arrivare ad agosto 2014 con un livello di importazione di riso lavorato pari a 230 mila tonnellate, 50 mila in più rispetto alla scorsa campagna».

Ma non è solo la Cambogia a preoccupare. All’orizzonte spunta il Myanmar che ha potuto aderire al sistema delle importazioni a dazio zero nell’Ue solo nel giugno 2013 (con effetto retroattivo dal giugno 2012). Dal settembre 2013 al febbraio 2014 l’import ha già riguardato 8.800 tonnellate di riso lavorato, di cui 3.760 solo nel mese di febbraio. La preoccupazione nasce dal fatto che l’Associazione dell’industria del riso del Myanmar ha dichiarato che l’export di riso parboiled arriverà a 300.000 tonnellate tra il 2014 e il 2015 a fronte delle 30 mila tonnellate registrate lo scorso anno.

Le conseguenze di queste cifre sono già presenti in Italia: «I)l prezzo del risone Indica sulla piazza di Vercelli è a un livello non remunerativo, cioè 264 euro la tonnellata; le scorte raggiungono le 244 mila tonnellate, 73.000 in più rispetto a un anno fa; le consegne di prodotto italiano verso l’Ue si sono ridotte di 19 mila tonnellate; le superfici di Indica in Italia sono in calo di 16.000 ettari. Infine l’import complessivo nell’Ue è di 321 mila tonnellate, con un incremento di quasi 73 mila rispetto al 2013 (+29%). La proiezione per fine campagna porterebbe a circa 610 mila tonnellate, con un aumento del 25%, dato record con gravi ripercussioni sulle aziende risicole e l’industria di trasformazione.

Gianfranco Quaglia

You must be logged in to post a comment Login