Questioni di cioccolato: Laica potrebbe salvare Pernigotti

Questioni di cioccolato: Laica potrebbe salvare Pernigotti

di Franco Filipetto

laica3Se ci fosse una opportunità di vendita di Pernigotti, Laica di Arona (in provincia di Novara) potrebbe essere interessata. Come è noto marchio, macchinari e produzione dell’azienda sono stati delocalizzati in Turchia. In Italia sono rimasti a casa gli operai e lo stabilimento di Novi Ligure. Il marchio non è in vendita. I dipendenti sono in una situazione precaria, infatti la legge italiana non consente di pagare la cassa integrazione a dipendenti di aziende straniere che non hanno più sede nella penisola.

Laica è azienda che esporta in 50 nazioni di tutti i continenti. Nell’ultimo decennio la fabbrica ha fatto un balzo produttivo e di fatturato sorprendente. L’introito economico è passato dai 4 milioni e 100 mila euro del 2008 ai 48,6 milioni del 2018. Dodici volte tanto. La superficie di lavorazione, sempre nel decennio è passata da 12 mila metri quadrati a 18 mila. I collaboratori da 40 a 238, sei volte tanto. Le tonnellate di prodotto uscito dalla fabbrica sono state 500 dieci anni fa e 12 mila lo scorso anno. Le linee di produzione sono passate da 5 a 10. Il cioccolato, certificato da apposite commissioni governative, è passato da qualità medio bassa a medio alta. Credenziali che pongono la fabbrica di via Vittorio Veneto ad Arona, nelle condizioni di poter ambire all’interesse di Pernigotti. A Roma, al tavolo con il ministro del Lavoro c’erano sindacati, parlamentari, rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e comunali. E’ emerso che sarebbero quattro le manifestazioni di interesse avanzate per Pernigotti: Sperlari, un fondo indiano poco noto, Suissa.Sma e appunto Laica di Arona -.

Andrea Saini, presidente e amministratore delegato dell’azienda dolciaria di Arona, afferma: “Sul mercato al momento è stato messo solo il settore Gelateria di Pernigotti che non rientra nei nostri interessi. E’ chiaro che una società prestigiosa e leader del mercato dolciario sia appetita da molti. Il mio pensiero sarebbe che quella lavorazione dovrebbe rimanere legata al polo dolciario di Novi Ligure”.

You must be logged in to post a comment Login