Quel Genio che diede acqua e linfa alle risaie

di Gianfranco Quaglia

E’ l’anno del Genio. Anzi, il cinquecentesimo anniversario della morte del Genio. Stiamo parlando di Leonardo da Vinci, le cui testimonianze sono presenti in Italia e in Francia, Valle della Loira, dove trascorse i suoi ultimi anni. Celebrazioni già cominciate nel 2018, con un trionfo nel 2019 dalla Toscana a Milano e Vigevano (dove ha lasciato tracce indelebili) al Paese transalpino.Qui vogliamo parlare di Leonardo e del suo contributo al mondo agricolo tra Piemonte e Lombardia, dando avvio a quella che sarebbe diventata la grande risaia europea concentrata tra Vercelli, Novara, Lomellina. Perché il Genio leonardesco, chiamato alla Corte degli Sforza, individuò subito la necessità di trasformare il territorio adattandolo alle esigenze di una produttività di cui gli Sforza (in particolare Ludovico il Moro) furono anticipatori. E allora ecco nascere, nel 1488, la Roggia Mora, attraverso la deviazione della Sesia, sfruttando in parte corsi d’acqua e canali preesistenti: da Prato Sesia (oggi in provincia di Novara) sino alla Sforzesca di Vigevano, località preferita da Ludovico il Moro per la caccia, e non solo. Il Mulino di Mora Bassa, ancora oggi esistente e ben conservato grazie alla cura dell’Associazione Irrigua Est Sesia, è un esempio: si dice che il duca lo avesse eletto a “garconniere” per appartarsi con la sua amante Cecilia Gallerani, che ispirò Leonardo nella realizzazione della “Dama con l’ermellino”, opera seconda soltanto alla Gioconda, oggi di proprietà dello Stato polacco.

La realizzazione della Mora fu una rivoluzione per i territori, cambiò le condizioni di vita delle popolazioni, anni più tardi quel corso d’acqua avrebbe alimentato anche le industrie tessili. E a Cassolnovo, in provincia di Pavia, lo Sforza realizzò la prima vera risaia strutturata d’Italia. Non c’è dubbio che Leonardo, chiamato alla Corte milanese, scoprì la Lomellina e ne fu attratto, tanto da sostare più volte a Vigevano, che alcuni storici identificano come “la città ideale”. L’impulso che gli studi del genio vinciano diedero al governo delle acque è indiscutibile: basti pensare ai navigli. Est Sesia a Novara, il maggior consorzio irriguo italiano, al Genio ha dedicato la sala conferenze, chiamandola appunto Leonardo. 

 

You must be logged in to post a comment Login