Metti una sera a Novara con il riso di Spolverini

Metti una sera a Novara con il riso di Spolverini
Una delle incisioni che illustrano "La coltivazione del riso": il controllo delle mondariso
Una delle incisioni che illustrano “La coltivazione del riso”: il controllo delle mondariso

Quasi casuale, ma sicuramente appropriata per la tempistica, l’iniziativa editoriale acompagnata dall’incontro che si svolge mercoledì 30 luglio (ore 21,15) a Novara sotto il titolo «Letture in piazzetta» dell’Estate novarese: è l’appuntamento dedicato all’eccellenza della cucina locale. Protagonista «La coltivazione del riso», opera del poeta didascalico veronese Gian Battista Spolverini. Quel capolavoro datato 1758, amato anche da Leopardi e esaltato da Pindemonte, viene riproposto in edizione anastatica, con le incisioni originali, da Interlinea nella collana «Le colonne». L’incontro è organizzato in collaborazione con l’«Hostaria I 2 Ladroni», che offre per l’occasione speciali degustazioni a tema (prenotazioni 0321 624581).
«La coltivazione del riso» è un classico della letteratura dedicata al mondo agreste e viene riproposto proprio nel momento in cui la risicoltura italiana soffre di concorrenza spietata, quella in arrivo dal Sudest asiatico che mette a rischio la sopravvivenza delle tradizioni made in Italy e ovviamente i coltivatori. All’incontro interverranno, con Roberto Cicala di Interlinea, Mario Tuccillo dell’Accademia italiana della cucina e esperti del mondo risicolo. Saranno illustrati l’importanza del riso italiano, la civiltà della tavola, ma anche i risvolti economici che il tema riso rappresenta oggi in Italia, con gli effetti negativi dovuti alla concorrenza e le ricadute sul territorio.
Il poemetto di Spolverini (212 pagine) impegnò l’autore nella stesura per una ventina d’anni. All’inizio il libro fu accolto con freddezza, ma in seguito il poeta di Recanati lo stimò tanto da dedicare alla «Coltivazione del riso» ampio spazio nella sua «Crestomazia». E Pindemonte lo esaltò in «Elogi di letterati italiani».
L’opera è apprezzata anche per le incisioni che la completano e che ne fanno il più bel libro illustrato veronese nella seconda metà del XVIII secolo. I rami sono incisi all’acquaforte da Domenico Cunego su disegno di Francesco Lorenzi: le vignette poste all’inizio e alla fine dei canti illustrano la vita delle risaie dell’epoca. (g. f. q.)

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