Marcite e bose, magie d’inverno

Marcite e bose, magie d’inverno

C’erano una volta le marcite. Anzi, ci sono ancora. Ma se chiedete alle ultime generazione o alle “Next generations” che cosa sono, pochi o nessuno saprebbe rispondere. La marcita è il prato stabile coltivato per produzione foraggera, sul quale in inverno viene fatta scorrere acqua irrigua, in maniera continua e con distribuzione il più possibile uniforme allo scopo di impedire il congelamento del terreno e favorire la crescita dell’erba necessaria al nutrimento dei bovini. Sempre più raro trovarne, ma il progetto “Aretè – L’acqua come elemento di sostegno a biodiversità, agricoltura e paesaggio” sta riproponendo all’attenzione questo patrimonio agricolo e storico volto alla gestione virtuosa della risorsa idrica e degli agroecosistemi. Iniziativa dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore in collaborazione con le aziende agricole del territorio, ma anche Parco Lombardo della Valle del Ticino, Provincia di Pavia, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Associazione Irrigazione Est Sesia, Università di Milano, Irsa-Cnr, Legambiente, Società Cooperativa Eliante, Società di Scienze Naturali del Verbano Cusio Ossola. Le risorse adibite per il progetto provengono in parte da Fondazione Cariplo (Bando Capitale Naturale 2018) e in parte dai bilanci degli enti citati.
Le azioni promosse dall’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, referente architetto Monica Perroni, riguardano la realizzazione di antiche pratiche agricole esercitate nei territori appartenenti alla Riserva della Biosfera MAB Unesco “Ticino Val Grande Verbano. Un’altra risorsa è la “bosa”. Sono le buche di raccolta dell’acqua piovana, molto sfruttate in passato per poter disporre di una riserva di acqua utile ai trattamenti anticrittogamici, per usi irrigui o altre funzioni legate all’attività agricola.
Entrambe non solo permettono di recuperare antiche pratiche della tradizione nella Valle del Ticino e delle Colline Novaresi, ma assumono una rilevante importanza per la tutela della biodiversità: il recupero della sommersione invernale delle marcite favorisce la creazione di un habitat faunistico di pregio per la biodiversità, consente la ricarica delle falde superficiali, mitigando gli effetti delle prolungate siccità; le bose, invece, rappresentano un habitat acquatico raro favorevole ad insetti, anfibi ed altri organismi legati a questi ambienti. Attraverso l’emissione di un primo bando, è stato possibile realizzare 6 bose nei territori di Mezzomerico e Suno, presso le aziende Agrivil di Paganotti Claudia, Casalotti Claudia, Crola Enrico e Leonardi Marco e i risultati derivanti dai monitoraggi ne evidenziano ancora di più il grande interesse e valore ambientale e culturale.
Attualmente sono invece in atto 4 marcite nei comuni di Oleggio, Bellinzago Novarese e Romentino presso le Aziende Camporelli e Rota a Oleggio; La Gironda di Botta Nicola a Bellinzago Novarese e l’Azienda Agricola Moretti di Romentino (tute in provincia di Novara).
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