L’inverno impazzito maschera i problemi e accende i prezzi

di Gianfranco Quaglia

Fare presto. Anzi, fare subito. Traduzione: costruire piccoli invasi, trivellare i pozzi nei campi , utilizzare le acque depurate. Mettere in campo tutte quelle azioni per arginare un’altra annata che sull’agricoltura potrebbe avere altri impatti devastanti a causa del clima: nel 2022 oltre 6 miliardi di euro dovuti alle mancate produzioni (ne sanno qualcosa i risicoltori). Gli “avvisi” ci sono tutti: l’inverno primaverile che fin qui ci ha acompagnato ci dice che, salvo svolte impreviste, anche il 2023 sarà un anno molto difficile. Le api, prime sentinelle del clima, hanno già lanciato l’allarme: a migliaia hanno cessato la letargia invernale e sono uscite dagli alveari per cercare nettare e polline che non trovano ancora. Volano disorientate. Claudia Roggero, apicoltrice, di Giovani Impresa Coldiretti Torino: “Per non vederle morire dobbiamo alimentarle artificialmente con fruttosio e candito, una spesa, viste le ultime annate disastrose, che speravamo di non affrontare”. Sul fronte delle scorte idriche la situazione è negativa: lo scioglimento rapido delle nevi fin oltre i duemila metri fa già sparire le riserve d’acqua per le irrigazioni primaverili e estive. 

Non è solo il clima a danneggiare il mondo dei campi. C’è anche l’inflazione. Da una ricerca di Nomisma per Agronetwork emerge che l’85% degli intervistati ha scelto di risparmiare anhe sul cibo: 8 milioni hanno dichiarato che nei prossimi mesi spenderanno meno per la tavola. Sicuramente non come nel 2022 quando la spesa complessiva è stata di 13 miliardi in più a causa dell’effetto valanga dei rincari energetici e della dipendenza dall’estero. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat relativi all’inflazione a dicembre che evidenziano un aumento medio del 9,1% dei prezzi dei beni alimentari.

Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di più ci sono la verdura che precede sul podio pane, pasta, riso, poi carne e salumi, mentre al quarto posto la frutta precede il pesce, poi latte, formaggi e uova, olio, burro e grassi.

 

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