Le scarpette rosse di Natalia, una storia di lotta e di riso

di Gianfranco Quaglia

C’è il racconto di una storia di emancipazione, lotte contadine, conquista della dignità e parità di genere
in quelle scarpette rosse che Natalia calza e ostenta con orgoglio sul palcoscenico del Teatro Civico di
Vercelli. E’ il “Pomeriggio a tutto riso”, come recita il “claim” dell’evento organizzato da “Donne&Riso” per
consegnare il premio (la risottiera d’argento) a una figura femminile che promuove il mondo, la cultura e
la storia del cereale Made in Italy. Natalia Bobba è la presidente dell’associazione e quest’anno – in
questo finale di 2023 ancora tinto di rosso e vergogna – vuole aprire il pomeriggio con un monologo, che
è anche un appello e un messaggio diretto. Per Giulia e tutte le Giulia che hanno subito o possono
ancora subire. Non è casuale che il monito salga proprio da questo proscenio. La battaglia per il riscatto
della donna è nata nel Vercellese, oltre un secolo fa. Ne sapevano qualcosa le nonne di Natalia, e tutte
le altre che le scarpette rosse non potevano nemmeno sognarle, perché si scendeva a piedi nudi in risaia
e per la festa in piazza al massimo con un paio di zoccoli.
La guerra delle donne allora era per la conquista delle otto ore, un miraggio nella giornata scandita dal
levare del sole e dal suo tramonto. E non solo per l’orario; in gioco c’era anche l’affrancamento dai
soprusi, dalle imposizioni e dai ricatti che si possono immaginare. Quella lotta fu vinta a caro prezzo nel
1906, proprio dalle mondariso vercellesi, e le otto ore fecero da apripista alle altre conquiste nelle
fabbriche. Ecco perché quelle scarpette rosse, a distanza di un secolo, assumono un significato
importante. E forti sono anche le parole pronunciate da Natalia: “Se per strada incontrate una donna che
vi sembra anche soltanto un po’ in difficoltà, non esitate a chiederle come sta, se ha bisogno e potete
aiutarla. Non siate indifferenti”.
Dalle donne per le donne. Un tempo mondine, oggi imprenditrici, ma il cammino con le scarpette rosse
non è ancora terminato. Anzi.

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