Le due facce del Psr: troppa burocrazia e accordo con le banche

Le due facce del Psr: troppa burocrazia e accordo con le banche

Il Psr (Programma di sviluppo rurale) finanziato dalla Regione attraverso i contributi europei è sotto tiro. Nel senso che le organizzazioni agricole muovono critiche alle modalità di applicazione. Le osservazioni arrivano da Confagricoltura Piemonte che in una nota stigmatizza come <l’impostazione adottata sta facendo registrare una serie di criticità, creando difficoltà alle imprese agricole, sia per le complicazioni burocratiche, sia perché le misure attivate limitano fortemente lo sviluppo delle aziende>. Il presidente regionale Gian Paolo Coscia, il direttore Giovanni Demichelis, insieme ai presidenti e direttori delle sedi provinciali dell’organizzazione professionale, hanno fatto il punto della situazione: <Il Piemonte ha presentato il documento alla Commissione Europea con molto ritardo ed è arrivato alla definizione dei primi bandi a fine dicembre, aprendo le domande senza delineare precisi obiettivi e con un sistema informatico non funzionante. Ad un mese dall’apertura i problemi del programma informatico non sono ancora del tutto risolti e i criteri di selezione ancora incompleti: soltanto una decina di domande, su circa 1100 presentate in bozza, sono state caricate dal sistema. Al di là delle questioni tecniche, il PSR del Piemonte (del valore di oltre 1 miliardo per tutta la durata) – dicono – penalizza le aziende con maggiore capacità competitiva, poiché queste, in base ai parametri delineati dalla Regione, non riescono ad accedere ai contributi. In tal modo le imprese che hanno forze per investire vengono penalizzate a scapito di realtà che faticheranno comunque a trovare la strada per accrescere la loro competitività. La maggior parte delle aziende (solide e vitali) vitivinicole e ortofrutticole delle nostre colline finirà così agli ultimi posti nelle graduatorie, con buona possibilità di essere esclusa dai finanziamenti. Lo stesso discorso vale per gli allevamenti suinicoli, avicoli, per le stalle attrezzate di bovini da carne e da latte, per le aziende cerealicole di medie dimensioni>.

Osservazioni anche da Coldiretti. La presidente piemontese Delia Revelli: <E’ diventato indispensabile un confronto con i vertici regionali dopo i problemi scaturiti con la precipitosa apertura dei Bandi relativi alle Misure 4.1.1. e 4.1.2″. Ad un mese, infatti, dalla messa in esercizio dell’applicativo SIAP on-line su 700 domande presentate, poco più di un decimo è riuscito a conseguire l’ammissibilità>.

“E’ necessario che le aziende, soprattutto quelle professionali, abbiano un accesso semplificato ai finanziamenti, evitando complicazioni burocratiche che rischiano solo di svilire l’efficacia degli interventi”, ha commentato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte.

Intanto all’assessorato all’agricoltura si è svolto un incontro tra i funzionari, presente l’assessore Giorgio Ferrero, e i rappresentanti di una ventina di istituti di credito insediati in Piemonte. In discussione, l’applicazione dell’accordo con l’ABI sul finanziamento di chi partecipa al PSR. “Il Piemonte è la prima Regione a livello nazionale a sottoscrivere l’accordo”, ha ricordato Pier Luigi Bruera, segretario di ABI Piemonte. L’accordo permetterà di finanziare fino al 100% gli investimenti dei soggetti cui è stato concesso il contributo del PSR.

L’adesione dei singoli istituti di credito è ancora in corso; hanno già aderito Unicredit, Intesa San Paolo, Bnl, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, RivaBanca, Banca di Cherasco, Cassa rurale e artigiana di Boves, altri si stanno aggiungendo.

Per quanto riguarda i primi due bandi pubblicati a fine dicembre scorso, il 26 gennaio risultavano inserite nel sistema informatico 1098 domande. Delle 815 già esaminate, superano il punteggio minimo e quindi possono entrare in graduatoria 399, pari al 48,96% delle domande esaminate.

Alla chiusura dei bandi, entro 45 giorni saranno compilate le graduatorie, in 90 giorni sarà completata l’istruttoria delle domande. “Tempi tecnici ravvicinati che permetteranno di erogare i contributi molto più velocemente del passato”, ricorda Ferrero. “Chi sarà escluso potrà presentare l’anno successivo una domanda più completa, visto che i bandi sono annuali, senza scorrimento delle graduatorie, proprio per permettere a tutti di parteciparvi”.

 

 Alta-Langa

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