La filiera del riso e le sfide della razionalità

La filiera del riso e le sfide della razionalità

Milano1Milano2Milano3Milano4Milano5“La filiera del riso e le sfide della razionalità”. Questo il titolo del convegno realizzato dalla Società Agraria di Lombardia nell’ala maggiore della Facoltà di Agraria di Milano con il patrocino dell’UNASA, del Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali e del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e la collaborazione del Museo di Storia dell’Agricoltura, dell’Accademia dei Georgofili, del Servizio Vendita Risone-CtR, e della FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali) attraverso l’AMSAF.
Un confronto a tutto campo tra gli operatori e gli studiosi del settore riso secondo i canoni di un approccio scientifico tipico delle istituzioni culturali ed accademiche.
La sessione del mattino è stata dedicata alla storia ed all’inquadramento economico del settore: ai saluti istituzionali di Alessandro Olper (Università di Milano), sono seguite le relazioni di Flavio Barozzi (Società Agraria di Lombardia), con una “analisi SWOT” (punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi della filiera) e di Luigi Mariani (Università di Brescia), sulla storia del riso. Molto profonda l’analisi di Dario Casati (Università di Milano) sulle crisi mondiali, la centralità della questione alimentare, il ruolo del riso e della risicoltura italiana e la critica alle politiche “green” dell’UE. Hanno completato i lavori del mattino gli interventi di Pietro Milani (AIRI), per ribadire che gli industriali risieri auspicano di soddisfare con riso italiano l’incremento di domanda, e Roberto Magnaghi (Ente Nazionale Risi) con una relazione che ha illustrato il lavoro dell’Ente Risi e il significato di lobby nello specifico settore.
Il pomeriggio è stato dedicato agli aspetti tecnico-scientifici, coordinato con la proverbiale da Tommaso Maggiore per la sessione agronomica e poi da Laura Rossini per quella genetica. Nella prima parte Jacopo Bacenetti (Università di Milano) ha illustrato le modalità innovative con cui si stimano, si misurano e si possono ridurre gli impatti ambientali della risicoltura. Aldo Ferrero (Università di Torino) e Marco Romani (Centro Ricerche dell’Ente Risi) hanno analizzato le tecniche colturali più avanzate e gli ambiti di ricerca più innovativi per la “intensificazione sostenibile” in risicoltura. Giuseppe Sarasso (Accademia di Agricoltura di Torino) ha illustrato la storia della precision farming in risaia. Nell’ultima parte Patrizia Vaccino (CREA) ha spiegato le basi del miglioramento genetico finalizzato a fornire resistenza alle malattie; Vittoria Brambilla (Università di Milano) ha chiarito le potenzialità delle TEA applicate in risicoltura, mentre Massimo Bertone e Gabriele Orasen hanno illustrato un esempio di collaborazione pubblico/privato nella ricerca applicata.
Nelle conclusioni il presidente della Società Agraria di Lombardia Flavio Barozzi ha ricordato leprossime iniziative, con il Seminario del 13 Ottobre al Castello di Sant’Angelo Lodigiano per onorare il grande agronomo e genetista Nikolaj Vavilov perseguitato dal regime sovietico ad ottant’anni dalla tragica morte in carcere; quello del 15 dicembre alla Facoltà di Agraria di Milano sulle prospettive dell’innovazione nella genetica agraria, e i Convegni dell’11 e 18 novembre nell’ambito di “Bergamo-Brescia capitali della cultura 2023”. Milano6

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