La battaglia sui livelli del Lago Maggiore al Ministero

La battaglia sui livelli del Lago Maggiore al Ministero

di Franco Filipettolombardia in secca a
È finita al Ministero la questione dei livelli del lago Maggiore, tra i firmatari di un’interrogazione rivolta al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, anche il parlamentare di Arona Alberto Gusmeroli. Il documento era a risposta immediata che è subito arrivata dal Ministero. Questo, in sintesi, il contenuto: ”Si precisa che la delibera è stata emanata dalla Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità del fiume Po, e recepisce l’esito dell’interlocuzione intercorsa tra le autorità italiane ed elvetiche in seno all’Organismo di consultazione bilaterale italo-elvetico sulla regolazione del Lago Maggiore. Con tale atto è stato approvata la sperimentazione estiva dei livelli del Lago Maggiore nel quinquennio 2022-26. La delibera mantiene una linea rispetto alle indicazioni espresse dall’Organismo di consultazione bilaterale italo-elvetico sui livelli del lago Maggiore. Questi si è espresso favorevolmente in ordine alla sperimentazione condotta nel quinquennio 2016-2021, formulando la richiesta di ulteriori approfondimenti per il nuovo quinquennio. In particolare, sarà consentito il livello massimo di regolazione del Lago Maggiore nella stagione estiva, dal 15 marzo al 15 settembre, a +1,25 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende, ovvero +194,26 metri s.l.m., elevabile a +1,35 metri, nel caso di situazioni di grave siccità nell’area del Ticino e del Po. Inoltre, il livello superiore potrà essere sperimentato sulla base di un’apposita richiesta e valutazione favorevole sia dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, e sia dell’Organismo bilaterale. La delibera non indica il livello di +1,50 metri da raggiungere, ma prevede che potranno sperimentarsi livelli ulteriori durante la stagione estiva sulla base dei risultati della prima fase. Della sicurezza di tali approfondimenti si occuperà un apposito Tavolo tecnico ai cui lavori saranno invitate tutte le amministrazioni italiane interessate, i rappresentanti dell’Ufficio Federale dell’Ambiente della Confederazione Elvetica e dell’Ufficio dei corsi d’acqua del Dipartimento del territorio del Cantone del Ticino e, non ultimo, le rappresentanze degli enti rivieraschi, che avranno la possibilità di partecipare ai processi che verranno presi”.

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