In Piemonte il bosco diventa valore collettivo

In Piemonte il bosco diventa valore collettivo

di Enrico Villa

boschiL’associazione Il Ponte, da anni presieduta a Vercelli dal medico Luigi Di Meglio, a ottobre ha curato la undicesima edizione del Festival Internazionale di Poesia Civile. Quest’anno, l’evento ha compreso la partecipazione dell’Università Cattolica di Milano, l’Università Avogadro di Vercelli, Novara, Alessandria nonché la Casa Editrice Interlinea di Novara. E il Festival, che ha sempre presentato big della cultura internazionale, quest’anno prima a Milano alla Cattolica poi a Vercelli, ha proposto una intellettuale brasiliana la cui produzione letteraria è molto legata ai Polmoni verdi senza i quali la Terra rischia molto come Papa Francesco ho sottolineato nella sua seconda enciclica, in difesa della conservazione degli equilibri naturali: l’antropologa Màrcia Theòphilo e la sua poetica che frequentemente richiama l’Amazzonia, “polmone verde mondiale”.

Theophilo e Salgado
Marcia Theòphilo, come anche il grande fotografo pure brasiliano Sebastiao Salgado, nelle loro opere riconosciute internazionalmente, parlano di due protagonisti che costituiscono un binomio irrinunciabile: l’uomo che potrà sopravvivere, a patto che sopravvivano i boschi e le foreste. La Theòphilo anche si riferisce nei suoi versi e nei suoi lavori da antropologa alle narrazioni dei suoi avi sul mondo incantato dei boschi, in particolare l’Amazzonia, “nodo geologico” importante del Sud America, minacciato dalla espansione economica e urbanistica, anche rappresentata da autostrade che attraversano alcuni stati sud americani. Quando migliaia di alberi fossero abbattuti, sarebbe compromessa la biologia di una vasta area. Di conseguenza, il tasso mondiale di anidride carbonica “mangiata” dai vegetali ad alto fusto, aumenterebbe fatalmente, probabilmente determinando i fatti meteorologici che stanno sconvolgendo il mondo, Italia compresa con le sue alluvioni dei mesi di agosto, settembre, ottobre. Scientificamente l’assise degli esperti programmata a Parigi confermerà questi gravi pericoli.
Il Festival di Poesia Civile città di Vercelli e l’apporto culturale dell’antropologa Màrcia Theòphilo hanno ravvivato l’attenzione per i boschi piemontesi e italiani che, secondo un rapporto della Fao, coprono 10 milioni di ettari ( il 5% nell’Unione Europea dei 28) il cui 65% circa è ancora di proprietà privata, mentre il restante, a causa dei precedenti medioevali, fa capo ai comuni. Fino agli anni Ottanta, grazie alle Camere di Commercio, agli istituti bancari pubblici come le Casse di Risparmio e al sistema scolastico nazionale, nella scuola erano annualmente attuati concorsi destinati ai giovani. L’impegno intellettuale richiesto aveva in genere prodotto un risultato: la consapevolezza per i valore della “festa degli alberi” e l’’interesse per la vegetazione arborea di montagna, collina e pianura, considerata fattore di economia positiva e di stabilizzazione ambientale cui si aggiungevano i valori paesaggistici. Poi, per il prepotente sviluppo urbanistico a cui tutto è stato sacrificato, per gli incendi e per una interpretazione errata della “funzione del bosco” la situazione è andata mutando. Adesso, quando è sopravvissuta, la “festa degli alberi” è ricordata stancamente, mentre in genere essa è diventata spunto per lamentarsi un giorno o una settimana per i drammatici consumi del suolo. Infatti (dati del Ministero delle politiche agricole cui anche fanno riferimento Coldiretti, Confagricoltura e Cia) in pochi anni il nostro Paese ha bruciato 5 milioni di ettari di terreni agricoli, boschi e foreste compresi, mentre le aree produttive sarebbero divorate al ritmo di 70 ettari al giorno. Di conseguenza, sono sparite superfici corrispondenti a Lombardia, Liguria, Emilia Romagna. E le grandi foreste che nel Medioevo i Benedettini bonificarono, imprimendo la prima grande svolta alla storia della agricoltura europea, sono rimaste tracce di archeologia vegetale, solo un richiamo turistico.

Un albero vivo e uno morto
Ma, in contemporanea, al Festival della Poesia Civile nonché all’ammonimento “civile” dell’antropologa e poetessa Màrcia Theòphilo per la preservazione della foresta amazzonica e delle altre foreste del Globo, il Consiglio regionale del Piemonte ha modificato le regole per tutelare i boschi, introducendo variazioni non del tutto condivise dalle categorie agricole. Alcune, fra le regole che meritano un commento: la formazione più rigida di quanti operano per la modifica di quel “tesoro prezioso del bosco”, nonché “l’obbligo di conservare a tempo indefinito almeno un albero vivo e uno morto in piedi ogni 5000 metri quadrati”. E, nel contempo, la Regione Piemonte ha accentuato la sua attenzione per “il bosco valore collettivo” e per i parchi che sono una ventina in regione, testimonianza della cura forestale e ambientale la quale si intreccia con la storia di Casa Savoia. Inoltre, Confagricoltura di Vercelli Biella ha ribadito una maggior cura e finanziamenti per le zone umide, talvolta nucleo portante nel bosco e nel contesto delle risaie. “Molti tipi di habitat seminaturali – argomenta Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli Biella – possono continuare ad esistere solo grazie all’opera dell’uomo, in particolare dell’agricoltore…” Ecco, al di là della antropologia e dei suoi ammonimenti, occorrono concreti finanziamenti perché il bosco ridiventi una star, indispensabile per l’economia, l’ambiente e il paesaggio.

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