Il Ttip che piace a Obama non si farà beffe di Dop e Igp

di Gianfranco Quaglia

Il recente viaggio di Obama in Europa, gli incontri con Angela Merkel, Cameron, Hollande e Renzi, hanno avuto tra gli scopi anche un obiettivo molto preciso che si riassume in un acronimo: Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Tradotto: Trattato transatlantico su commercio e investimenti. In altre parole: raggiunere entro fine anno un accordo di libero scambio fra Stati Uniti e Europa per favorire appalti, industria, auto, agricoltura. Obama punta a chiudere in fretta, l’Unione Europea frena. In particolare Italia, Francia e Spagna temono di raggiungere un’intesa al ribasso, soprattutto per quanto riguarda i prodotti agricoli. Gli Stati Uniti vorrebero avere mano libera,  ma l’agricoltura europea in un’ottica di interscambio sarebe fortemente penalizzata. La battaglia si gioca sulla difesa dei prodotti Dop e Doc, di cui l’Italia è uno dei principali Paesi detentori, con il vessillo della qualità che sventola in tutto il mondo. Su questo punto l’Italia non vuole assolutamente derogare, anche perché sarebbe come aprire le cateratte e dare il via libera a un’alluvione di prodotti stranieri senza controllo. Già attualmente il Made in Italy è  insidiato e proprio negli Usa il cosidetto Italian sounding, cioè la clonazione del food italiano (leggi ad esempio Parmesan) è pratica abituale: basti pensare che nove prodotti su dieci venduti nei supermercati come italiani in realtà non lo sono affatto.

Una battaglia, quella dell’Italia, appoggiata da Francia e Spagna, non dai Paesi del Nord Europa (Germania compresa) che invece muirano a un accordo con gli Usa per tutto il resto (industria e appalti) con il rischio di sacrificare l’agricoltura sul tavolo delle trattative. Obama vorrebbe portare a casa il risultato prima della scadenza del suo mandato; ma sull’altro fronte Bruxelles non spinge più di tanto, consapevole della forte opposizione e delle scadenze elettorali in molti Stati europei. A nessuno fa gioco forzare in un momento come uesto, carico di tensioni e frizioni interne populiste.  Non è escluso che per oramomento Ttip rimanga un acronimo.

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