Gli orti insorti, ovvero la natura che si avvicina alla città

Gli orti insorti, ovvero la natura che si avvicina alla città

di Franco Filipetto

“La natura che si avvicina alla città”. Questa la finalità di “Orti Insorti”, il monologo di Elena Guerrini accompagnata dal chitarrista Andrea Andrighi nel contesto di “Belgirate dedicato a Lei” che si è tenuto nella sala a lago dell’Hotel Milano di Belgirate. Proprio in questa occasione l’artista ha tenuto la sua millecentesima replica dopo Firenze, Roma, Capalbio e Bologna. Maremmana di Manciano, in provincia di Grosseto, la Guerrini per oltre mezz’ora ha incantato i presenti con le sue storie ricavate dall’orto della nonna Gina e del nonno Pompilio. Un orto che non ha conosciuto diserbanti e concimi chimici, solo la ‘grassa’ della stalla. Il nonno selezionava personalmente i semi che ricavava dalle sue piante. La nonna invece portava Elena nella carriola correndo giù per i pendii delle propaggini maremmane. Gina con i prodotti dell’orto ci ricavava dei minestroni che duravano settimane e venivano riproposte in più versioni. Più passavano i giorni e più il minestrone si faceva buono. Nel racconto della Guerrini ogni tanto inseriva aneddoti di paese che coinvolgevano parroco e parrocchiane. Tutte con il massimo garbo, anche se con qualche inaspettato e piccante sott’inteso. Si, come i peperoncini dell’orto di nonna Gina e nonno Pompilio. “L’orto vuole l’uomo morto, ma con un buon risotto risorto”, questo a specificare che la fatica veniva ampiamente ripagata. Insomma una ricerca di teatro e delle radici dell’uomo alla scoperta di quella natura che con la cementificazione va adagio, adagio scomparendo.            Applausi per i protagonisti e per la Pro Loco di Belgirate che ha promosso l’evento.

 guerrini

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