Fiori in crisi, l’Europa esclude l’Italia dagli aiuti Pac

Fiori in crisi, l’Europa esclude l’Italia dagli aiuti Pac

fioriGiro d’affari ridotto del 40 per rcento, con punte del 50 a causa della diminuzione degli investimenti e dei prezzi di vendita, della stagnazione del mercato interno e delle importazioni a basso costo. La crisi ha colpito duramente anche il settore del florovivaismo, tanto che molte aziende sono sull’orlo della chiusura. La nuova Pac (Politica agricola comune) rischia di aggravare ulteriormente la situazione. In un incontro che si è svolto a Milano, nella sede alla Regione, la presidente di Assofloro Lombardia, Nada Forbici, ha sottolineato la grave situazione. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio. Per il Piemonte Renzo Marconi, presidente di Asproflor. “Il florovivaismo rientra tra i settori finanziabili – spiega Nada Forbici – ma le nostre imprese, che hanno superfici medie inferiori all’ettaro per le aziende floricole, e superiore ai 2 ettari per le produzioni vivaistiche, potrebbero non ottenere alcun contributo perché i parametri tecnici richiesti non sono applicabili alla situazione italiana. E’ indispensabile che il Ministero delle Politiche Agricole dialoghi con le realtà del comparto per rivedere tali criteri”. Il comparto florovivaismo in Italia sviluppa 2,6 milairdi di euro. La crisi emerge anche dal numero degli addetti, che negli ultimi sette anni si è ridotto di almeno il 15 per cento.Un aiuto potrebbe venire anche dal nuovo Piano Nazionale del Florovivaismo. “Dall’applicazione di alcuni punti – conclude Nada Forbici – come la regolamentazione del settore, le agevolazioni e gli incentivi fiscali, la separazione delle opere a verde dalle opere edili, potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno per le nostre imprese oltre a migliorare gli investimenti pubblici e privati. Alcuni interventi utili sono poi a costo zero, come ad esempio la classificazione degli sfalci e delle ramaglie come sottoprodotti e non rifiuti, in modo tale poterle riutilizzare quali fonti di energia, o la regolamentazione delle promozioni e il sottocosto dei prodotti floricoli legati a ricorrenze e ad elevata stagionalità”. Tutti i rapresentanti hanno sottoscrito un patto pe ril rilancio del settore.

 

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