Falcone: un marchio per il riso. Perugini: risposte concrete

Falcone: un marchio per il riso. Perugini: risposte concrete

ciotolarisoA Novara crescono l’attesa e l’interesse in vista del convegno di lunedì con il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e Carlin Petrini. Focus sul riso e il suo futuro. Sulla difesa della filiera del riso italiano intervengono, su fronti opposti, i politici. Il neodeputato novarese Giovanni Falcone (Scelta Civica), da pochi giorni membro della Commissione Agricoltura, dice: <La difesa della filiera sarà la prima battaglia che intendo portare in Parlamento. E’ stato perso già troppo tempo. La richiesta avanzata da più voci di chiedere l’introduzione della clausola di salvaguardia e il conseguente contingentamento delle produzioni a dazio zero (con l’intento di frenare Cambogia e Myanmar) rappresenta una strada tortuosa: è un’azione che rischia di essere controproducente e che difficilmente darà risposte concrete. A livello comunitario andrebbe contro accordi internazionali sottoscritti con i Paesi del Sudest asiatico. E’ quindi necessario adottare strade percorribili e non cercare di conquistare la simpatia dei nostri agricoltori con promesse false e irrealizzabili>. Quali strategie perseguire: <Dobbiamo promuovere e valorizzare l’eccellenza dei nostri prodotti, tra cui il riso, puntando sull’istituzione di una certificazione del prodotto, di un marchio ben riconoscibile, come è sgià stato fatto per l’olio e il vino. Mi impegno a intraprendere già dalla prossima settimana, in Commissione Agricoltura, la valorizzazione e la difesa dei nostri prodotti>.
E da Novara si alza anche la voce di Federico Perugini, consigliere comunale Lega Nord (già consigliere dell’ex ministro Zaia per il settore riso): <E’ purtroppo evidente che se il Governo italiano, pur aver incardinato a Bruxelles le necessarie richieste, non ottiene risposte chiare e inequivocabili, ma è più corretto dire non pretende il dovuto rispetto per la concorrenza sleale che si consuma con la complicità di un’Europa matrigna, il risultato sarà che molte aziende risicole dopo generazioni di sacrificio falliranno. Perché si tollera tutto questo? Novara si può permettere un ulteriore crollo dell’economia locale?>. Continua Perugini: <Se il sindaco ha invitato il ministro per portare buone nuove ai nostri agricoltori, allora molto bene, per quanto tutti sappiamo che la questione a Bruxelles giace in un cassetto. Se invece, come temo, per l’ennesimo volta mancheranno concrete risposte occorre ricordare che le istituzioni sono al servizio del cittadino>.

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