Dalla cattedra al territorio L’Accademia si fa diffusa

di Gianfranco Quaglia

C’erano una volta le cattedre ambulanti di agricoltura, che nell’Ottocento furono il più importante riferimento di istruzione agraria, rivolta in particolare ai piccoli agricoltori, con l’apporto di intellettuali e docenti. Ora il dibattito si è evoluto, spazia dalla salvaguardia dell’ambiente ai cambiamenti climatici, dal rapporto scienza-consumatore e all’etica professionale. Ed è in questo senso che si colloca l’iniziativa varata dall’Accademia di  Agricoltura di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte, attraverso un ciclo di conferenze e incontri che toccano più argomenti, settori diversi e più località del territorio subalpino. 

Come dire: gli Accademici, esponenti di una istituzione che affonda radici nel 1785, scendono dalla cattedra per diffondere il sapere e confrontarsi anche con altre realtà. Questo il progetto del presidente Marco Devecchi che si è iniziato già nel 2023, con un  convegno dedicato ai cento anni della Legge Serpieri, carta fondamentale della bonifica irrigua. E nei primi cinque mesi del 2024 altri momenti riguardano temi scientifici tutti legati al settore primario, con proiezione sul consumatore. E non soltanto a Torino: gli incontri sono programmati a Cuneo (filiera carne), Boca (NO), sull’uso efficiente dell’acqua in viticoltura nell’Alto Piemonte. Nel capoluogo piemontese sono previsti appuntamenti formativi su biodiversità agroalimentare, i vitigni minori del Piemonte, TEA (tecniche di evoluzione assistita). Infine i cambiamenti climatici, evoluzione dell’irrigazione, riordino irriguo. Tema, quest’ultimo, che sta molto a cuore a Vittorio Viora, vicepresidente dell’Accademia e alla guida di Anbi regionale, associazione che coordina i consorzi irrigui e di bonifica, perché –  come sottolinea – non esiste agricoltura senza acqua; ma l’Italia, senza bacini di contenimento, conserva solo l’11 per cento di quella piovana contro il 30 per cento di quella trattenuta in Spagna che ha realizzato invasi. Molti spunti di dibattito arriveranno dal convegno sulla carne, focus su quella proveniente dalla razza piemontese, ricorda Luca Battaglini. Così come sarà interessante il confronto sulle TEA: Pietro Piccarolo, presidente di UNASA (Unione nazionale delle Accademie per le scienze applicate per lo sviluppo dell’agricoltura) dice che è arrivato il momento di decidere su questo dossier ancora aperto e nelle mani del Parlamento europeo.

 

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