Carrà agli industriali del riso: stop al sondaggio semine, dateci voi linee-guida

Carrà agli industriali del riso: stop al sondaggio semine, dateci voi linee-guida

SAM_3633“Cari industriali, diteci voi che cosa fare. Dateci voi un’indicazione sulle prossime semine, quali varietà scegliere”. Questo il senso della lettera che Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi, ha inviato a Mario Francese, presidente di Airi (Associazione industrie risiere italiana) a conclusione di questa annata e in previsione di quella prossima. Dopo molti mesi di crisi, segnati da una caduta delle quotazioni e dal problema delle improtazioni a dazio zero che squilibriano i mercati europeo, i risicoltori chiedono maggiori garanzie e certezze. A ogni conclusione di annata agraria e prima dell’inizio di quella successiva l’Ente nazionale Risi ha sempre lanciato un sondaggio sulle semine fra tutti i risicoltori. Ma questa volta Carrà ha detto stop e lo ha ribadito durante l’ultima riunione della Consulta risicola: “Il sondaggio deve essere uno strumento di verifica dell’atteggiamento dei produttori di fronte a una superficie ritenuta equilibrata per un mercato remunerativo per il comparto. E a tale scopo reputo necessario che sia il settore industriale a indicare quale potrebbe essere la superficie, suddivisa per gruppi e/o varietà, in grado di ricreare le condizioni di remuneratività per il settore. Senza tale programmazione l’Ente non effettuerà alcun sondaggio”.

La Consulta Risicola Nazionale dell’Ente Nazionale Risi, alla presenza dei membri del Consiglio di Amministrazione in carica, Preve e Tagliabue, si era riunita al centro congressi Stelline in Milano.

Erano presenti Gianpaolo Cenacchi, Carla Ceriotti, Giovanni Daghetta, Paolo Dellarole, Cesare Fedeli, Mario Francese, Wilma Pirola, Alessandro Quaglia, Giuseppe Rosso, Filippo Sussi. Durante la riunione sono stati trattati più temi: il settore agricolo ha auspicato che durante la campagna la situazione dei prezzi continui a migliorare con rialzi di quotazione i cui segnali, seppur deboli, sono oggi visibili.

Questo perché alcuni produttori vorrebbero abbandonare la risaia ritenuta, alla luce dei prezzi della scorsa campagna, non più remunerativa.

L’Airi, accolgiendo la richiesta di Carrà, si è dichiarata desiderosa di collavorata per una “ordinata gestione del mercato”. Durante la prossima seduta, fissata per il 4 dicembre, si discuterà sui dettagli della richiesta di Carrà.

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