Avvisi ai naviganti: per l’agroambiente stop ai finanziamenti

Avvisi ai naviganti: per l’agroambiente stop ai finanziamenti

di Paolo Guttardi

Niente anno ponte per l’agroambiente

Di rifinanziare, per il 2020, l’Operazione 10.1.1. (Produzione integrata), magari con le economie realizzate negli altri bandi, le aziende che terminano il periodo di impegno quinquennale, non se ne parla. L’Assessorato agricoltura della Regione Piemonte, con una nota inviata alle organizzazioni agricole, ha infatti comunicato che le risorse finanziarie destinate dal PSR vigente all’operazione 10.1.1 sono state interamente impegnate ed ormai in via di esaurimento con i bandi finora attivati. Pertanto con l’anno in corso cessa il finanziamento degli impegni assunti con la campagna 2015.

Confagricoltura nell’occasione non ha mancato di far rilevare che, con il termine dell’operazione 10.1.1. anche se in attesa di conoscere cosa prevederà per l’ambiente la nuova programmazione, si rischia di perdere un patrimonio di tecnici agronomi esperti e di tecniche agricole virtuose, che comunque ha determinato da parte delle imprese agricole una maggior attenzione all’uso dei mezzi tecnici (concimi e fitofarmaci) con rilevanti benefici per l’ambiente.

Primi bilanci dell’annata agraria

Il bilancio cerealicolo è in rosso. I dati di produzione 2019 evidenziano, sia per il frumento duro che per il tenero, una diminuzione: – 4,34 % per il frumento duro, che si attesta a 3,9 milioni di tonnellate, e – 3,13 % per il frumento tenero, che segna una produzione di 2,7 milioni di tonnellate. Anche le superfici seminate nell’annata agraria 2018/2019 segnano una riduzione: – 5,08 % per il frumento duro (1.213.430 ettari) e – 2,05 % per il frumento tenero, che sia attesta a 532.169 ettari. Le rese medie, secondo i dati Istat, sono pari a 3,27 t/ha per il duro e 5,08 t/ha per il frumento tenero, in linea con quelle dell’anno precedente.

Per quanto riguarda la situazione piemontese, l’11 novembre, il giorno di San Martino, che tradizionalmente chiude l’annata agraria, Confagricoltura illustrerà il bilancio dell’annata 2019, produzioni e mercato. Non mancheranno considerazioni politiche sull’attuazione del PSR 2014-2020.

Dal Mipaaft al Mipaaf

Sembra la tela di Penelope. A seguito del nuovo trasferimento al Ministero dei Beni Culturali della funzioni in materia di turismo, il Mipaaft ritorna ad essere Mipaaf. Di conseguenza nelle etichette dei prodotti DOP e IGP dovrà essere indicato come ente certificatore dell’Organismo di controllo autorizzato, il “ Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali “ o l’acronimo MIPAAF. Bontà sua, il Ministero (Mipaaf) precisa che temporaneamente va ancora bene la vecchia dicitura (Mipaaft), ma, avvisa, dovrà essere cura delle imprese adeguarsi alla prima occasione utile.

Emergenza maltempo, argini cercansi

L’emergenza maltempo di questi giorni è stata aggravata anche dalla mancanza di una seria politica di difesa del territorio e quindi dimostra quando sia indispensabile riprendere pratiche oggi ormai abbandonate, ma fino a pochi decenni fa considerate fondamentali, quali, per esempio, la manutenzione ordinaria dei fossi e dei rivi e la pulizia accurata degli alvei dei torrenti e dei fiumi. Il “non  intervento” degli ultimi anni ha provocato danni gravissimi, sia in termini ambientali, sia per quanto riguarda il vero e proprio danno economico alle attività produttive e al sistema infrastrutturale.  Per Confagricoltura è necessario intervenire tempestivamente per evitare che questo stato di degrado continui a peggiorare.

Tra i danni c’è da segnalare anche l’esondazione del fiume Sesia in prossimità dell’abitato di Oldenico. L’esondazione è determinata anche dalla “scarsa tenuta” degli argini per i quali da tempo era stato sollecitato un intervento da parte della Regione Piemonte e dell’Agenzia Interregionale del Po (AIPO). Proprio il mese scorso nel corso di un incontro-sopraluogo al quale è intervenuta anche Confagricoltura Vercelli e Biella, era stato preannunciato un primo intervento tampone per riconsolidare  il vecchio argine, in previsione dell’arrivo delle precipitazioni autunnali

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