Attenzione, nel menù dei ristoranti il bugiardino degli allergeni

Attenzione, nel menù dei ristoranti il bugiardino degli allergeni

SAM_0008Cambiano le etichette per alimenti e bevande. Da sabato 13 dicembre è in vigore l’applicazione del regolamento comunitario 1169/2011 che uniforma l’etichettatura degli alimenti nei paesi Ue «affinché il consumatore riceva informazioni essenziali, leggibili e comprensibili per effettuare acquisti consapevoli» si legge nel documento. La normativa riguarda anche i menù dei ristoranti. In pratica potrebbe o dovrebbe accadere questo: il menù si presenta sotto forma di «bugiardino» dei famraci che recita, là dove sono contenuti, la presenza dei 14 allergeni, cioè i nutrienti tipo solfiti, glutine, zucchero e lattosio che causano allergie o intolleranze alimentari nelle persone sensibili. Un’altra ipotesi: il cameriere potrebbe essere affiancato da un’altra persona, il «responsaible degli allergeni», il “responsabile degli allergeni”, la cui mansione è di elencare ai clienti le sostanze che potrebbero scatenare reazioni pericolose.

Un approccio rivoluzionario al quale si è arrivati in questi ultimi mesi attraverso preparazione e «training» svolti da esperti. A Novara, per esempio, uno degli attori principali in questo senso opera il laboratorio analisi MBT (Molecular Biotechnology) all’interno del Polo scientifico tencologico di Sant’Agabio (Fondazione Novara Sviluppo), centro d’eccellenza e d’avanguardia con ricercatori che fanno capo alle attività del gruppo Fleming Reserch (Alberto Stangalini). MBT, consulente privilegiato di molte industrie e produttori del settore merceologico, con il compito di naalizzare alimenti, acque, ha promosso incontri con il mondo produttivo, soprattutto nell’ambito dell’artigianato, con il compito di sensibilizzare gli operatori a considerare e accogliere senza sconvolgimenti le nuove normative euopee. In particolalre è scesa in campo una ricercatrice, Paola Bertolotti, (nella foto) specialista nel settore igiene, biologa, consulente Haccp, microbiologa alimentare, formatrice del personale. Il punto di partenza è stata la tabella cui produttori, commercianti, artigiani e ristoratori devono riferirsi. Contiene le sostanze potenzialme nte allergizzanti da riportare in etichetta: cereali contenenti glutine (grano segale, orzo, avena, farro, kamut e i loro ceppi ibridati, prodoti derivati; crostacei; uova e prodotti a base di; pesce; arachidi; soia; latte e prodotti a base di latte (compreso il lattosio), frutti a guscio; sedano; senape; semi di sesamo; anidride solforosa e solfiti; lupini; molluschi.

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