Appello a 600 sindaci piemontesi: salviamo i Comuni agricoli

Appello a 600 sindaci piemontesi: salviamo i Comuni agricoli

Da San Nazzaro Sesia, il piccolo Comune novarese sulla sponda sinistra del fiume che divide Vercelli da Novara parte un appello per coinvolgere tutti i sindaci dei comuni rurali del Piemonte: il Coronavirus ha messo a dura prova l’agricoltura (soprattutto i comparti allevamento, vino, floricoltura). Il settore primario ha cercato di reggere e si è confermato indispensabile ad assicurare il cibo, ma al tempo stesso sta subendo i contraccolpi dovuti alla forbice dei prezzi: calo alla fonte, impennata per i consumatori. Il sindaco, Stefano Zanzola, ha deciso di scrivere ai suoi colleghi di 600 Comuni piemontesi per chiamarli a raccolta: “Cerchiamo di unirci tutti e concordiamo un documento, con propositi e prospettive, da inviare a Roma”.

“Cara collega, caro collega – scrive tra l’altro il primo cittadino – in questo momento di forte criticità dove noi sindaci siamo ancora una volta in prima linea, mi permetto disturbarti perché il tuo Comune rientra nei distretti rurali e agroalimentari di qualità e/o partenariati agroalimentari e rurali, Pat, Deco, Vie del latte o comunque possiede una forte connotazione agricola, zootecnica e agro-industriale. La nuova emergenza che coinvolge pesantemente la nostra regione e la nazione pone tutti noi sindaci nella necessità di aiutare ancora di più la nostra gente e tutelare un settore economico-produttivo importante per i nostri Comuni. Settori spesso poco considerati e poco conosciuti nelle loro dinamiche, tuttavia a differenza di quello industriale non è sufficiente schiacciare un bottone per fermarlo: il latte viene prodotto tutti i giorni, la floricoltura entra nella migliore stagione, i campi sono pronti per essere seminati, le piante si stanno predisponendo per produrre la migliore frutta, si incrementano le orticole. Le colline si tingono di verde e come sempre contribuiscono a produrre dell’ottimo vino mentre gli animali mangiano tutti i giorni…non si può fermare la primavera…con il rischio di azzerare un intero anno produttivo”.

Nella lettera Zanzola ricorda che il latte vaccino e ovi-caprino ha subito forti diminuzioni di prezzo, la carne è in balia di speculatori tanto che il prezzo al consumatore arriva centuplicato rispetto a quanto pagato all’allevatore. E conclude chiamando tutti a raccolta: “Se condividete l’idea sarebbe utile metterci in contatto per elaborare una strategia e proposte in comune, sottoscritte da tutti i partecipanti”.

L’iniziativa ha avuto un effetto virale anche sui social: una cinquantina di sindaci ha già risposto. Altri, anche dall’Umbria, hanno aderito.

Nella foto: Stefano Zanzola

zanzola

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