Animali-uomo-piante, la nuova frontiera della salute circolare

di Gianfranco Quaglia

“Il lockdown ci ha fatto riscoprire il valore delle piante”. Ad affermarlo Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova, il centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino. Scienziata, ricercatrice di fama riconosciuta in tutto il mondo che condivide con il professor Angelo Garibaldi, presidente del Centro, ribattezzato “Dottor Fiori”, la passione e la ricerca nel settore. Soprattutto la difesa del patrimonio arboreo. Dire che la pandemia ha riavvicinato tutti noi alla cura delle piante non è solo una percezione. Parlano i numeri: la presenza del verde fra le pareti domestiche è aumentata.

Ma c’è un altro aspetto che balza all’attenzione: l’importanza della salute delle piante. Gullino e Garibaldi spingono molto in questa direzione, tanto che uno dei progetti di ricerca elaborati da Agroinnova riguarda la “salute circolare” ed è finanziato da Compagnia San Paolo. Non c’è solo il Covid che si è fatto strada fra gli esseri umani. Altri virus, ogni giorno diffusi a causa degli scambi commerciali intensi e intercontinentali, oppure dovuti al “global warming”, il cambiamento climatico, stanno attaccando il verde. Insetti alieni, provenienti da terre lontane, oppure patogeni sconosciuti che minano le nostre coltivazioni. Il progetto elaborato da Agroinnova mette insieme fitopatologi, veterinari, medici. E’ la prima volta che una task-force completa e ad ampio raggio scende in campo unita, superando rivalità e posizioni diverse, per raggiungere un obiettivo comune, inserendo il concetto di salute animali-uomo-piante.

La tragedia del Coronavirus, senza dubbio, sta dando una spinta in questo senso, se pensiamo che una delle cause viene fatta risalire al cosiddetto “spillover”, la trasmissibilità fra generi diversi. Nelle serre di Grugliasco, sede del campus della Facoltà Agraria dell’Università di Torino, Gullino e la sua squadra con il programma Horizon 2020 hanno ottenuto il finanziamento di sette progetti, che vanno dalla difesa della vite sino alle orticole, con un partner storico (Agrion), che completala catena della ricerca. Gli studi riguardano il futuro e le condizioni ambientali estreme. Per questo sono stati costruiti sei fitotroni, camere artificiali che simulano i cambiamenti climatici per testare le piante sottoposte agli stress.

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