Altolà al riso birmano deciso dall’Unione Europea

Altolà al riso birmano deciso dall’Unione Europea

Bruxelles è intervenuta contro i responsabili del golpe in atto in Myanmar e a difesa dl riso italiano. Un messaggio forte, atteso da tempo. Il Consiglio dei ministri ha sanzionato 10 individui e due entità economiche che appartengono all’esercito birmano, la Myanmar Economic Holding Ltd e la Myanmar Economic Corporation (MEC). Queste due organizzazioni, secondo i dati della “World Bank”, sono proprietarie di diverse riserie e gestiscono la quasi totalità del mercato di esportazione del riso. “La decisione del consiglio -sottolinea una nota di Ente Nazionale Risi – è di grande importanza perché mira a costringere il regime a sospendere le violenze contro la popolazione del Myanmar”.
“L’Europa – afferma il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà – ha finalmente riconosciuto la necessità di sanzionare i responsabili del golpe anche attraverso misure restrittive del mercato del Myanmar gestito dall’esercito. Il Consiglio dell’UE si è finalmente reso conto, come stiamo affermando da anni, che le misure EBA (Everything but arms)che permettono di azzerare il dazio in ingresso in Europa dei prodotti originari del Myanmar, tra cui il riso, non hanno nessun effetto benefico per gli agricoltori birmani rappresentando solo un business per gli esportatori.”
Le importazioni di riso in Italia dalla Birmania hanno superato nel 2020 i 13 milioni di chili per effetto di un aumento del 68% proprio grazie al sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea di cui gode il Paese asiatico. Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore riso: “Myanmar continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà japonica che sono sospese, invece, per le varietà Indica in seguito alla decisione UE di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia. L’aumento delle importazioni è destinato a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani ma anche di genocidio intenzionale per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya alla quale sono stati sottratti i terreni coltivati”.
Sulla decisione dell’Unione Europea interviene anche Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: “Un atto scontato e inevitabile, di fronte alle brutali repressioni seguite al colpo di Stato. Le concessioni commerciali dell’Unione Europea sono finalizzate a favorire lo sviluppo dei Paesi meno avanzati e non possono andare a vantaggio di chi non rispetta i fondamentali diritti civili”.

Immagine dal sito Ente Nazionale Risi

 

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