A caccia di acqua: riso e mais se la contendono

A caccia di acqua: riso e mais se la contendono

La primavera piovosa che ha spostato e prolungato le lavorazioni dei terreni. Poi la tendenza della semina del riso in asciutta, che ha cambiato il periodo di richiesta idrica nelle campagne e la concentrazione delle bagnature con quelle del mais: sono tutti fattori che stanno mettendo a dura prova i consorzi irrigui. Non lo nasconde l’ingegner Roberto Isola, direttore di Est Sesia, che pur fronteggiando le emergenze parla di “utenti in difficoltà. Gli agricoltori chiedono acqua tutti insieme e in un breve periodo concentrato.

Alle prese dei canali gestiti dall’Associazione Irrigazione Est Sesia e dalla Coutenza Canali Cavour si registrano elevate disponibilità idriche dei fiumi alimentatori. I canali quindi sono tutti al massimo della propria capacità di trasporto ma, ciò nonostante, non si riescono a soddisfare in pieno le esigenze degli agricoltori. Non si sono fortunatamente riscontrate criticità elevate e diffuse, ma momentanei disagi e punte di difficoltà solo per particolari casi”.

Tale situazione si è determinata per la contestuale richiesta di irrigazione per tutte le colture e nell’intero comprensorio irriguo del Novarese e della Lomellina. Le abbondanti e prolungate piogge primaverili hanno determinato un allineamento dell’avanzamento colturale di riso e mais, che, quasi ovunque, porta ad una contemporanea e forte esigenza di irrigazione, mentre nelle annate scorse le esigenze irrigue erano più distribuite nel tempo.

“Ulteriore complicazione deriva dalla sempre più diffusa semina interrata del riso che – continua Isola – presenta vantaggi colturali innegabili rispetto alla semina in sommersione, ma nel contempo impone un tardivo e concentrato utilizzo della risorsa irrigua, che come sopra detto, coincide con la prima bagnatura del mais. Una ulteriore rilevante conseguenza di tale pratica genera difficoltà nelle parti di comprensorio irriguo dove la principale fonte di approvvigionamento è rappresentata dalle risorgive e dai fontanili. Infatti la mancanza di alimentazione delle falde del sottosuolo non fornisce le normali dotazioni irrigue”.

Per settimane intere, in conseguenza delle scelte colturali e delle anomale condizioni climatiche, non si è sfruttata l’eccezionale disponibilità di risorsa irrigua, ma ora la struttura consortile intera, in particolare il personale di campagna, è impegnata a soddisfare una richiesta che – dice una nota – per contestualità ed estensione, non ha precedenti. In ogni caso, dopo le prime inevitabili oscillazioni, la rete irrigua di Est Sesia sta raggiungendo la stabilità che consente di poter procedere con una distribuzione equilibrata.

Si stanno affrontando anche le criticità sul Ticino alle prese delle antiche rogge Magna e Castellana a valle di Vigevano, dove il regime idraulico abbondante del fiume ha impedito fino a pochi giorni fa la realizzazione delle opere provvisionali indispensabili per poter immettere l’acqua nei canali.

Nella foto: ingegner Roberto Isola, direttore Est Sesiaisola

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