A Bruxelles per difendere l’agricoltura

A Bruxelles per difendere l’agricoltura

Stop alla burocrazia e all’aumento dei costi; incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse; garantire una moratoria sui debiti; rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti.

Sono solo alcune delle proposte del Piano presentato dalla Coldiretti in occasione della manifestazione a Bruxelles. Presente in forze Coldiretti Piemonte con una folta delegazione di soci, giovani imprenditori e dirigenti insieme al presidente regionale, Cristina Brizzolari, al delegato confederale, Bruno Rivarossa, e ai presidenti delle federazioni provinciali.

 “Siamo qui per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti  – continuano Brizzolari e Rivarossa – da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole, poiché non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Chiediamo, dunque, di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori per il 2024 e il 2025 e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente”.

 coldiretti a bruxellesPresente anche Coldiretti Novara-Vco con una delegazione rappresentata dal presidente Fabio Tofi, il Vicepresidente Fabrizio Rizzotti e la responsabile Donne Impresa Francesca Cantone.

“Siamo qui – ha spiegato il Presidente Tofi – per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee”.

“Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti – prosegue il Direttore Luciano Salvadori – da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole”.

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