Viola e arancio, la nuova frontiera della risaia di Eleonora (fotogallery)

Viola e arancio, la nuova frontiera della risaia di Eleonora (fotogallery)

 di Gianfranco Quaglia

«Le mie risaie sono terreno fertile conori nel violetn cui dar libero spazio alla mia creatività e al mio desiderio di fare cose grandi, che mi ha sempre accompagnato fin da bambina. La mia terra non è frutto di “arraffi land-grabbing” come ne sentiamo parlare da alcuni anni, ma mi è stata consegnata dai nonni che l’avevano curata ed amata. Io ne sono la custode e a mia volta la voglio trattare bene affinché i suoi frutti arrivino fino ai miei figli e il mio presente possa essere il loro futuro».

Ha le idee molto chiare Eleonora Bertolone, di Collobiano (Vercelli), due figli (Caterina di tre anni e Nicolamaria di 18 mesi), laurea in Economia aziendale alla Cattolica di Milano, sposata con  Stefano Sanese che ha lasciato la grande industria per tuffarsi nell’avventura dei campi, diventando responsabile commerciale dell’azienda.

«La danza – racconta – è stata la mia passione fin da piccola, tanto che mi ha spinto ad ottenere il diploma della Royal Academy-Dance in danza classica». Ma alla morte dei nonni, la svolta. La ex «scarpette rosa» calza gli stivali e va in risaia, scoprendo così un’altra vocazione.

«Dopo anni di pulizia dalle erbe infestanti, abbiamo iniziato a coltivare riso da seme per l’Ente Risi, scoprendoci in grado di raggiungere elevata qualità e allora ho deciso di commercializzare il mio riso. Essere coltivatrice degli miei terreni mi permette di controllare la qualità e commercializzo solo i risi seminati nella mia azienda. Dai sacchetti di tela Risodinori di riso Baldo siamo passati a confezioni in atm con Ferrarini, poi abbiamo ampliato la gamma. Ho ideato io stessa i pacchetti: nero su bianco, come si impara a leggere».

Il Rosa Marchetti

Prima il Baldo, poi Sant’Andrea, Carnaroli, il Rosa Marchetti ormai quasi dimenticato e il Vianone Nano. «Ho dovuto conoscere il mio riso, capire come aiutarlo a star bene utilizzando i nuovi macchinari di cui dispongo e ottenere un buon raccolto nonostante la minore produzione. Corro un rischio perché ho il 45% del mio riso su un totale di 200 ettari che si può allettare in caso di forti temporali. Ma allo stesso tempo rispetto il suolo senza portarlo a sfinimento. La passione per la terra è contagiosa: in estate scendo in campo con gli stivaloni, la brezza che porta il profumo del riso a fianco del nipote del costitutore del riso Rosa Marchetti, Domenico, che è anche responsabile della conservazione in purezza della semente. Quando osservo il suo sguardo attento mentre controlla la crescita con l’affetto di un padre, tutto ciò è qualcosa che si deve innanzitutto immaginare. L’azienda., grazie all’amicizia che si è instaurata, ha ottenuto l’esclusiva del riso Rosa Marchetti, Il Rosa Marchetti Risodinori, l’unico a vera tracciabilità garantita. Penso che le cose grandi nascano quando sorgono rapporti non solo di competenza professionale ma anche di fiducia e stima: il resto viene poi da sé. E così da 9 mesi siamo presenti con il Rosa Marchetti a scaffale in Esselunga».

Siamo partiti da una manciata di semi

Il nostro benessere nutrizionale, ambientale e culturale è sotto attacco. «Io ho voluto dare un piccolo contributo nella direzione contraria: il vero Riso Rosa Marchetti stava per scomparire e io mi sono impegnata a recuperarlo grazie ad una amicizia: siamo partiti da una manciata di seme certificato e quest’anno in risaia avevamo 30 file pannocchia di nucleo oltre a diversi ettari di semente di base, prima e seconda riproduzione. Tutto questo sotto quello sguardo attento di cura che è possibile proprio grazie al fatto che la mia azienda è un’azienda familiare e penso a mio marito che adora il suo attuale lavoro che lo ha fatto scendere con me in risaia».

Violet e Orange, gli ultimi nati

Il riso Violet è una nuova varietà autoctona di riso viola integrale aromatico in iscrizione presso il registro varietà europeo con il nome Violet Nori, riso nato spontaneamente totalmente viola: per questo si distingue in quanto la pianta e le foglie e paglia di riso è naturalmente viola. È un riso aromatico dal profumo intenso ed il nome deriva dal fatto che la ricca presenza di antociani colora la pianta di viola. «”La terra non tradisce mai” diceva sempre mio nonno, è così è stato! In un campo di riso si scorgeva qualcosa di scuro… una piantina 5 diversa tra le altre verdi notata da un occhio attento al particolare. Ebbene nelle mie risaie ora si può scorgere il nucleo di quello che sarà la mia varietà viola intenso in via di iscrizione. Da quei pochi semi scuri dai cicli di naturale selezione è nata la sorella, stavolta arancione – Riso Orange- anche lei in via di iscrizione sotto il controllo nei campi degli enti certificatori che ne verificano la stabilità».

Chi l’avrebbe detto? Varietà storiche come il Rosa Marchetti che convivono con varietà del tutto nuove e spontanee. Com’è possibile? «È possibile – dice Eleonora – perché la tradizione va di pari passo con la biodiversità, ciò che crea l’equilibrio tra nuovo e vecchio, un patrimonio genetico come garanzia del futuro. Quest’anno è stato il primo raccolto di riso Violet su scala più grande dopo anni di lavoro. Il Violet si distingue per l’intenso aroma, inoltre la dimensione e la consistenza del chicco lo rendono particolarmente versatile per la sua tenuta in cottura in diverse preparazioni tra cui spicca il risotto».

Storia di coraggio e lungimiranza, quella di Eleonora. Che a oltre un secolo di distanza fa il paio con un’intuizione analoga: nel 1914, poco lontano da qui, fu Mario Maratelli ad accorgersi di una varietà diversa che stava crescendo nella sua risaia. Anche lui, invece di estirparla, la valorizzò, ne raccolse i semi costituendo una varietà nuova, ora rilanciata grazie agli eredi.

 


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