<Basta demonizzare il vino. Le campagne sferrate negli ultimi anni hanno contribuito a ridurre di un 30 per cento i consumi interni>. L’appello è stato lanciato da Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini, al 69° congresso di Assoenologi, che si è concluso nella sede di San Patrignano. Dall’auditorium della comunità di recupero che ospita circa 1500 ragazzi, Vallarino Gancia ha parlato di <consumo consapevole>, dell’urgenza di rilanciare il vino italiano come componente della dieta mediterranea. Il presidente della Federazione italiana, che è anche promotore di una campagna alternativa in tutta Europa, la <Wine moderation>, invita a un’educazione e alla consapevolezza del consumo di vino. <Questa la strada da intraprendere e seguire. Il consumatore è cambiato e sceglie il prodotto con modalità diverse rispetto al passato: da anni siamo in presenza di un calo costante a fronte di una scelta di vini di qualità superiore che non serve più a compensare, mentre nell’export aumenta il valore, ma le quantità iniziano a segnare rallentamenti>.
Scegliere e bere consapevole rappresentano la chiave di volta dell’enologia italiana del domani. Che ha ancora molte carte da giocare: <Da qui al 2020 il consumo interno pro capite diminuirà ancora, passando da 40 a 35 litri – dichiara Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi – e non si potrà più pensare di produrre vini che il mercato non vuole. Occorre puntare sull’eccellenza del vigneto Italia. E considerare che quando si parla di qualità tutto il vino dovrà esserlo, compreso quello da pasto, perché i nuovi consumatori cercano e vogliono questi standard. Con la diminuzione dei consumi è in atto anche una sforbiciata ai vigneti, tendenza ormai generalizzata in tutta Europa. Ma questo non deve spaventare, la perdita di ettarato può andare a beneficio della concentrazione e del miglioramento aziendale>.